Circondata dalle nuvole e dai raggi del sole, volo leggera e silenziosa sopra le terre così rumorose. Mi sento libera e leggera e sembra che la vita da quassù sia meno brutta e dolorosa.
Le funi si tendono ed ecco un vortice di fuoco e un possente rombo esprimere la sua immensa potenza.
Ophie vola sicura seguendo le correnti ascensionali, portandomi lontano.
Lontano da tutto ciò che mi fa soffrire, dai miei genitori, dai miei compagni di scuola, dai miei amici.
Penso di essere una bambina come le altre, ma la realtà ha un altro sapore. Mi chiamo Sophie e purtroppo sono condannata a soffrire per colpa di una società triste che ha paura della diversità.
Ho lunghi capelli castani e tante lentiggini e… .
Lo so non rispecchio i canoni della perfezione, ma spesso mi chiedo cosa ho che non va.
Perché nessuno mi vuole bene? Perché tutti mi prendono in giro?
Perché non posso essere come tutte le ragazze della mia scuola?
Perché sono allontanata da tutti?
Tutti tranne Ophie, lei è una vera amica, lei è sempre con me, mi aiuta a superare i momenti difficili, lei mi dà coraggio.
Sì, è proprio vero insieme a lei mi sento sicura; è sempre al mio fianco quando ne ho bisogno.
Ophie racchiude in sè tutti i colori dell’arcobaleno e quando è inondata dai raggi del sole risplende come una miriade di specchi, mostrando a tutti la sua immensa bellezza e il suo grande occhio più azzurro del cielo osserva tutto e scende dall’alto portandomi in salvo.
Ophie è la mia mongolfiera, lo so posso sembrare un’po’ pazza ma non è così.
Ophie in realtà è solo il disegno di una mongolfiera, un disegno inciso sulle pagine di un diario.
Il diario di mia nonna fatto di legno, stoffa, carta e tanto amore, l’unica da cui mi sono sentita davvero accettata e capita, una persona dolce, gentile, sempre vicina. Lei mi ha insegnato a credere di più in me stessa e ad affrontare con coraggio gli ostacoli della vita.
Sono solo una ragazza triste e sola, che non riesce a trovare un posto nel mondo.
I miei compagni di scuola mi deridono tutti i giorni ed è proprio in quei momenti, quando la mia rabbia è così forte ed il mio orgoglio cade a pezzi, che vorrei prendere a pugni il mondo intero, ma io rimango lì inerme, a subire.
E allora arriva Ophie e in quell’istante i rumori e le persone intorno a me svaniscono e rimango sola con lei, salto su e tutta la mia rabbia scompare, il dolore sembra non esistere più.
Poi riapro gli occhi e mi accorgo che sono ancora lì e allora mi viene da sorridere perché non mi sento più sola, Ophie è con me.
Chiara
Tratto da “SanpaNews”. Scopri come riceverlo.