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Una vita in ballo

Arrivarono le superiori. Lì tutti erano più grandi, non mi conosceva nessuno, erano tutti più popolari di me. Per farmi accettare avrei dovuto ricominciare tutto da capo. Una mattina mi fermai nel parchetto sotto la scuola con dei ragazzi, stavamo aspettando la campanella. Ad un certo punto tirarono fuori un pezzo di fumo e iniziarono a rullare una canna. Avevo una paura assurda, non conoscevo quella sostanza, avevo terrore di non reggerla, che in qualche modo mi potesse far male, ma lo feci lo stesso…dovevo crearmi un nome. Fumai la mia prima canna. Non successe nulla quella volta, continuai e mi piacque tanto che presto diventò un’abitudine. Inizialmente le fumavo solo il fine settimana per divertirmi con gli amici, poi tutti i giorni. I voti a scuola si abbassarono di conseguenza. La mia immagine cominciò a consolidarsi: facevo hip hop, avevo una ragazza, una moto 125 da enduro e una cerchia di amici. La mia vita sociale era al top!

Poi una sera in discoteca mi offrirono un drink con dentro MD. I più “fighi” la prendevano così…non potevo tirarmi indietro. Dopo quell’episodio, dopo l’MD, provai tante altre sostanze. Ormai la paura era sparita, era diventato normale uscire e provare qualche sostanza nuova. Che male poteva farmi?

…Poi tutto andò a rotoli, persi il controllo. Abbandonai amici, passioni, anche l’hip hop. Niente aveva più importanza. Tutto lo sballo che caratterizzava la mia vita era diventato la normalità, ma la verità era che mi stava distruggendo.

A 20 anni la strada diventò la mia casa e vi posso assicurare che era tremendo. Continuavo a vedermi con i miei amici, andavo alle feste, mi sballavo, ma ad una cert’ora loro tornavano a casa, loro avevano una casa, delle persone da cui tornare la notte. Io no, io non avevo più nessuno, ero completamente solo e quando tutto lo sballo, il divertimento e le feste finivano io dovevo trovarmi un buco dove rintanarmi per la notte e della droga per dimenticare la tristezza della mia esistenza. Non mi lavavo più, la gente mi schivava, non avevo più nessuno e mi ero bruciato tutte le amicizie buone che mi erano rimaste per via dei miei comportamenti. Le uniche persone con cui avevo a che fare erano tossici come me, con cui facevo colletta per comprare l’eroina. Erano amicizie fittizie, opportuniste, di comodo, ognuno di noi non perdeva occasione per fregare l’altro. Non ne potevo più, vivevo una situazione orribile. Mi facevo tutto il tempo di qualsiasi cosa mi capitasse a tiro per non rischiare di rimanere lucido e quindi pensare alla realtà dei fatti… mi avrebbe ucciso.

Poi ad un certo punto mi resi conto che non potevo continuare in quel modo, ero stanco, consumato, avevo perso tutto… volevo qualcosa di diverso per il mio futuro… dovevo fare qualcosa. Volevo tornare a sentire emozioni, volevo tornare a ballare, a fare quello che mi faceva star bene. Volevo essere di nuovo me stesso. Quel giorno, finalmente, scelsi di riprendere in mano la mia vita!