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Dal Portogallo: una storia di altruismo e solidarietà

Vivere con gli altri e per essi adoperarsi.

In un mondo dove l’egoismo, a volte, sembra prendere il sopravvento esistono realtà, persone speciali, che fanno dell’amore verso il prossimo, della propensione ad aiutare chi ne ha bisogno, la propria ragione di vita. Joana Moreira è di sicuro una di queste. Ha 28 anni e dal 2013 fa parte dei Trasformers portoghesi, che ad ottobre parteciperanno al WeFree Days.

“Perché dovrei rinunciare a sognare un mondo migliore?”
“Perché il caso, che ti fa nascere in un contesto difficile o povero di contenuti, deve stabilire senza che io possa fare niente, chi fra gli esseri umani possa accedere a questa o quella occasione?”
Probabilmente è questo, che la giovane di Lisbona si domandava, mentre ripeteva a se stessa, come un mantra “io voglio trasformare il mondo”. E se provate a domandarle cos’è per lei il senso della vita, vi sentirete rispondere: ‘la vita non ha significato, se non si trova il tempo per dedicarsi agli altri’. Questo principio, che muove i suoi passi da sempre, l’ha spinta ad appoggiare attivamente e con profonda dedizione la causa del progetto Transformers, ideato da Rafael Joao, il famoso breakdancer portoghese. Perché dentro ha sempre avuto un motore, che si accendeva ogni volta che entrava in contatto con chi, nella vita, era stato meno fortunato di lei. Così, già all’età di 16 anni, lei inizia a lavorare con i bambini e i suoi coetanei. Volontariato, campi solari e tante idee da mettere a disposizione per incrementare e migliorare le attività didattiche nelle scuole del suo paese. Ma Joana non si è voluta fermare qui e per completare la sua formazione nel sociale ha potuto maturare esperienza, anche grazie al lavoro svolto con i ragazzi disabili. Un contesto di sofferenza, dove, però, la gioia per le piccole cose ha fatto risaltare, come per incanto, la grande voglia di vivere e sorridere che ha sempre contraddistinto questa meravigliosa ragazza che viene dal Portogallo.