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Termini Underground, io sono Zohra

Ballare, ballare ovunque, ballare in qualsiasi momento. Senza preoccuparsi se il posto o il momento sono quelli giusti. L’importante è ballare.
Le discoteche erano il posto giusto per me, l’energia primordiale, l’ambiente perfetto tra suono e passione.
Un cubo e luci su di me. Le vertigini mi travolgevano, nutrite dall’euforia, dall’alcol e, dalle giuste attenzioni di chi mi guardava.
Ma da qual cubo, a volte si scivola. E anche una passione riesce a sbiadire. Niente più divertimento ma solo bisogno di evadere, di non pensare.
Le casse mi aiutavano a non sentire i commenti della gente. La notte assopiva i miei cattivi pensieri. Qualche sostanza calata mi faceva sentire libera.
Cado, tento di rialzarmi, ma quei tacchi troppo alti mi ostacolano, ci riprovo, ricado, me litolgo e mi ritrovo scalza, giù dal cubo, sul quale non voglio risalire, mai più.
Perché io posso essere migliore.