Ma lo sai che negli ultimi 20 anni sono stati abbattuti almeno 2,2 milioni di ettari di foresta tropicale, per fare posto alle coltivazioni di coca? In pratica si parla di una superficie equivalente alle dimensioni della Slovenia.
Non solo: per ottenere un chilo di pasta di coca occorrono almeno 1,9 litri di acido solforico e 1,25 di ammoniaca. E si contaminano ben 200 litri di acqua, oltre a produrre 630 chilogrammi di rifiuti vegetali tossici, che vengono riversati nei fiumi e sul terreno.
Che fare allora?
Promuovere la consapevolezza collettiva di cosa ruoti attorno ad una ‘semplice’ foglia di coca. Da questa convinzione nasce Shared Responsibility, associazione no profit volta a sensibilizzare l’opinione pubblica con la collaborazione di Unodc (United Nations Office Against Drugs and Crime) e del Governo Colombiano sui gravi danni all’umanità e all’ambiente causati dal consumo di cocaina: dalla deforestazione selvaggia in ampie zone dell’Amazzonia all’inquinamento prodotto dalle sostanze chimiche utilizzate nel processo di raffinazione, per arrivare ai danni sociali e alla guerriglia legata al narcotraffico.
Danni umani e ambientali
Nella foglia di coca c’è tutto quel che serve per generare la piaga sociale più grave del nostro tempo: la tossicodipendenza di milioni di giovani e la minaccia più grave alla pace e allo sviluppo all’umanità, narcotraffico e criminalità organizzata. I narcotrafficanti possiedono oltre un quarto delle terre coltivabili del paese, circa 5 milioni di ettari, più o meno il doppio della superficie del Piemonte. Dal 2000 in poi, i gruppi terroristici finanziati dalla droga hanno reclutato oltre 7000 bambini e commesso 288 massacri. Per non parlare dell’impiego selvaggio di mine antiuomo per proteggere il ‘raccolto’.
Quanto ai danni ambientali, oltre a quelli prodotti dalla deforestazione, quasi non si contano quelli provocati dagli agenti chimici. Si parla già di mafia dell’etere. Il “Cartel de los precursores quimicos” si occupa di commerciare e trasportare dalle città fino alle zone di produzione, le ventotto sostanze chimiche necessarie a trasformare tonnellate di coca. Il risultato? Altrettante tonnellate di prodotti chimici dispersi nell’ambiente circostante a danno del suolo, delle falde acquifere, e di un ecosistema che possiede oltre il 10% della biodiversità del pianeta.
Combattere sul campo
Shared Responsibility, oltre a lavorare per sensibilizzare l’opinione pubblica, combatte sul campo. Solo negli ultimi cinque anni è riuscita a sottrarre quasi 4 milioni di ettari alle colture illecite. Successo ottenuto nell’ambito di una task force governativa che ha impedito a 1643 tonnellate di coca di raggiungere le strade e a 41.073 miliardi di dollari di finire nelle tasche dei trafficanti di droga.