Mi fermo. Lascio che i suoni e le parole di una canzone mi travolgano come un’onda. Il respiro si fa più corto, sempre di più, sempre di più, fino a diventare un soffio leggero, leggero.
Mi sento piccolissimo di fronte a tutto il fuoco che mi circonda. Tutto ciò ha un nome ben preciso. VITA. Ho paura. Paura di cosa? Di vivere? L’ho sempre avuta. Perché? Non voglio avere più paura. Voglio farlo. Voglio esserci. Voglio vivere. Davvero. Questo è l’inizio. Un nuovo inizio. L’inizio di qualcosa di più grande, che in alcuni momenti mi fa sgranare gli occhi, tremare le mani, sudare freddo. VITA. Ogni attimo, non devo perdere più neanche un attimo della mia vita. Ho di nuovo paura. Ora però capisco il perché. Tanti di noi cercano di vivere al limite, circondandosi di migliaia di oggetti, camminando insieme a migliaia di ombre, inseguendo tutto e tutti, come se ogni cosa si riducesse ad una grande corsa a perdifiato e vince chi di fiato ne ha di più. Io ho finito il mio. Sono stanco di correre. Mi fermo. Lascio che i suoni, gli odori e i colori mi travolgano. In cosa si misurano le emozioni? In respiri. Nella vita gli attimi in cui vivi veramente non sono quelli dove il respiro va a mille, ma quelli dove il respiro ti si spezza. Quanto sto vivendo del tempo che mi è stato dato? Riuscirò a capire e ad usare bene i respiri che mi sono rimasti. La musica che sto ascoltando finisce. Ricomincio a respirare. Lentamente. Senza fretta. Senza correre.
Marco
Tratto da “SanpaNews”. Scopri come riceverlo