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Scuola. Fondazione CRT e Comunità San Patrignano portano “WeFree” nel biellese

Obiettivo: sensibilizzare 4.000 studenti del progetto Diderot sul problema delle dipendenze

Giovani che raccontano a dei coetanei le loro storie di dipendenza perché non commettano gli stessi errori quando si troveranno di fronte a scelte fondamentali nella loro vita. È la campagna di prevenzione “WeFree” della comunità San Patrignano all’interno del Progetto Diderot della Fondazione CRT.

Per il sesto anno consecutivo San Patrignano porterà le storie dei suoi ragazzi all’interno di dodici incontri strutturati, partendo da Biella, questo giovedì e venerdì, per arrivare poi a toccare Torino, Asti, Vercelli, Borgomanero e Domodossola, arrivando a coinvolgere un totale di circa 4000 studenti. Nessuna volontà da parte dei ragazzi che hanno effettuato il percorso in comunità di insegnare nulla, se non quella di farli riflettere in merito alle loro scelte di ogni giorno.

“I cittadini liberi e consapevoli di domani si formano sui banchi di scuola oggi – sottolinea il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. La Fondazione CRT è convinta che tra i compiti della formazione scolastica vi sia anche quello di educare i ragazzi alla prevenzione e alla consapevolezza dei danni che l’uso di sostanze stupefacenti può provocare, in vista della costruzione del proprio futuro e della scoperta della propria strada”.

Il progetto si strutturerà in varie forme, con veri e propri spettacoli teatrali, dibattiti all’interno delle scuole o workshop in cui i protagonisti saranno gli stessi alunni. Le prime due tappe si terranno questo giovedì e venerdì, 30 e 31 gennaio, a Biella ed entrambe saranno sostenute nello specifico della Fondazione CRB. La prima tappa vedrà la realizzazione del workshop “Riflessi”, come spiega una delle responsabili del progetto WeFree, Patrizia Russi: “Il laboratorio prende spunto dall’opera pirandelliana ‘Così è (se vi pare)’ ed è lo sviluppo di un progetto che porta all’interno delle scuole sia il teatro classico che un forte messaggio di prevenzione. Il movimento abbinato al teatro e alla danza, suggerirà agli studenti spunti di riflessione sul modo di guardare loro stessi e le persone con cui entrano in relazione, con particolare focus sulle dinamiche all’interno dell’ambiente scolastico”. A condurre il workshop sarà l’educatrice Monica Gocilli, affiancata da Elisa e Diego, due ragazzi che hanno concluso il percorso in comunità. Saranno ben 168 gli studenti che suddivisi in due gruppi seguiranno il laboratorio.

Venerdì 31 gennaio invece il secondo incontro si terrà all’interno dell’istituto superiore “Eugenio Bona”, dove si terranno due dibattiti fra due ragazzi della comunità, Elisa ed Emiliano e un totale di 243 studenti. Per tutti loro l’occasione di ascoltare le storie dei ragazzi di San Patrignano e confrontarsi con loro.

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La Fondazione CRT – Cassa di Risparmio di Torino è un ente privato non profit nato nel 1991. Da 28 anni è uno dei “motori” dello sviluppo e della crescita del Piemonte e della Valle d’Aosta in tre macro-aree: Arte e Cultura, Ricerca e Istruzione, Welfare e Territorio. Interviene con progetti e risorse proprie per la valorizzazione dei beni artistici e delle attività culturali, la promozione della ricerca scientifica e della formazione dei giovani, il sostegno all’innovazione e all’imprenditoria sociale, l’assistenza alle persone in difficoltà, la salvaguardia dell’ambiente, il sistema di protezione civile e di primo intervento. La sua attività si caratterizza per un’attenzione particolare all’internazionalizzazione, con il duplice obiettivo di rendere più forti le organizzazioni non profit locali attraverso l’apertura all’Europa e al mondo e, nello stesso tempo, di attrarre sul territorio nuove risorse progettuali ed economiche. In 28 anni di attività, la Fondazione CRT ha distribuito risorse per 1 miliardo e 900 milioni di euro e consentito la realizzazione di più di 40.000 interventi per il territorio. Inoltre, con un investimento di 100 milioni di euro, la Fondazione CRT ha completamente riqualificato le OGR (un ex grande edificio industriale nel cuore di Torino) e lo ha riconvertito in un innovativo e sperimentale centro per la cultura contemporanea, l’arte, la ricerca e l’accelerazione di start up.