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Sognami

“Sognami. Anche tra cent’anni tu sognami”. E così, quasi inconsapevolmente, ci condanniamo ad un mondo alternativo, dove il tempo è relativo e facilmente malleabile

Probabilmente anche per questo ci rifugiamo tanto spesso nel sogno: possiamo divenire chi vogliamo, creare palazzi oppure intere città.

Tutto in base al nostro volere. È questo il fatto straordinario: c’è un mondo che può esistere solo in base al nostro pensiero. Si può volare più in alto del sole, scegliere di amare o odiare. Si può essere sindaco, importante uomo d’affari o addirittura monarca e, perché no, imperatore. Bisogna solo chiudere gli occhi e, senza nemmeno accorgersene, ci troveremo al di là del confine della coscienza, pronti per progettare nuovi mondi.

Nei nostri sogni ritroviamo spesso volti a noi familiari che involontariamente portiamo all’interno della nostra creazione: perché, a dirla tutta, non possiamo nè creare e nemmeno distruggere in quanto è un potere che non spetta a noi. Qualsiasi volto, luogo, edificio o benché minimo particolare viene pescato anche nel profondo del ricordo più lontano. Allora non stiamo inventando il nostro universo, ma forse stiamo semplicemente duplicando quello in cui viviamo, modificandolo a nostro piacimento.

Possiamo essere imperatori, no? Nulla viene creato dal vuoto, è una dimensione che può essere solo riempita freneticamente di più elementi possibili fino a creare un equilibrio talmente instabile che al minimo soffio crolla rovinosamente. E quando il nostro mondo collassa, noi andiamo con lui perché non ci vogliamo rassegnare al fatto che tutto ciò da noi creato stia cadendo, pezzo dopo pezzo fino a divenire un cumulo di macerie informe.

Allora apriamo gli occhi e, con un sospiro lieve, ci raddrizziamo e affrontiamo per l’ennesima volta quel mondo creato su misura per noi ma che non sembra appartenerci neanche un po’. E quando torneremo a chiudere gli occhi potremmo essere nuovamente imperatori.

 Margherita

Tratto da “SanpaNews”. Scopri come riceverlo