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San Patrignano a Lissone con il suo progetto di prevenzione

Domani, martedì 16 aprile, un incontro fra i ragazzi della comunità e 150 studenti dell’Ipsia Meroni

Norma, Federico ed Emiliano hanno storie distanti, ma con un minimo comune denominatore, quella droga che li spegneva e che li portava lontano da tutti i loro problemi. Poi la scelta di provare a rialzarsi, l’ingresso a San Patrignano e la rinascita. Tre storie che i ragazzi racconteranno domani, martedì 16 aprile prima agli studenti dell’Ipsia Meroni all’interno del progetto di prevenzione di San Patrignano, WeFree.

Saranno circa 150 gli alunni che potranno conoscere Norma, Federico ed Emiliano, ragazzi che hanno terminato il percorso in comunità, per confrontarsi sul problema dipendenze e sui rischi connessi all’uso di sostanze. Un dibattito che rientra fra quelli organizzati grazie al Community Award Program di Gilead, un Bando di concorso promosso in Italia dalla società biofarmaceutica Gilead Sciences per selezionare e premiare i migliori progetti proposti da Associazioni pazienti e Organizzazioni no profit del Paese. A volere fortemente l’incontro la scuola stessa.

“Sono certa che gli studenti si ritroveranno almeno in parte nei racconti dei nostri ragazzi, storie che parlano di bullismo, di rapporti familiari difficili, di fatica ad integrarsi e a farsi accettare – spiega Silvia Mengoli, una delle responsabili del progetto WeFree – La speranza è che le loro storie possano essere uno spunto di riflessione per tutti gli studenti e che da queste possa nascere una discussione costruttiva”.

La formula degli incontri di WeFree è quella del peer to peer, la comunicazione tra pari, con l’obiettivo di arrivare a toccare il cuore degli studenti e portarli a riflettere su se stessi e sulle proprie scelte di vita. È proprio con questo approccio che, dal 2002, i ragazzi della comunità portano in tutta Italia le loro testimonianze dirette raggiungendo ogni anno circa 50.000 studenti con il loro messaggio di uno stile di vita positivo e responsabile.