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San Patrignano a Morbegno con il suo progetto di prevenzione

Martedì 12 febbraio incontro fra i ragazzi della comunità e gli studenti al Polo Fieristico Morbegno

Norma e Federico hanno due storie distanti, ma con un minimo comune denominatore, quella droga che li spegneva e che li portava lontano da tutti i loro problemi. Poi la scelta di provare a rialzarsi, l’ingresso a San Patrignano e la rinascita. Due storie che i ragazzi racconteranno martedì 12 febbraio agli studenti provenienti da diverse classi di scuole superiori presso il Polo Fieristico Morbegno, all’interno del progetto di prevenzione di San Patrignano, WeFree.

Un dibattito che rientra fra quelli organizzati grazie al Community Award Program di Gilead, un Bando di concorso promosso in Italia dalla società biofarmaceutica Gilead Sciences per selezionare e premiare i migliori progetti proposti da Associazioni pazienti e Organizzazioni no profit del Paese.

Saranno 500 gli alunni che parteciperanno al dibattito, dalle 9.30 alle 12.30, potranno così conoscere Norma e Federico, ragazzi che hanno terminato il percorso in comunità, per confrontarsi sul problema dipendenze e sui rischi connessi all’uso di sostanze.

“A San Patrignano dal ‘78 ad oggi sono passati 96 ragazzi della provincia di Reggio Emilia e di questi ben 16 sono quelli oggi presenti in comunità. Per questo siamo molto contenti di esser stati chiamati a parlare in questa scuola a cui ci lega un’amicizia di lunga data – spiega Silvia Mengoli, una delle responsabili del progetto WeFree – Sono certa che gli studenti si ritroveranno almeno in parte nei racconti dei nostri ragazzi, storie che parlano di bullismo, di rapporti familiari difficili, di fatica ad integrarsi e a farsi accettare. La speranza è che le loro storie possano essere uno spunto di riflessione per tutti gli studenti e che da queste possa nascere una discussione costruttiva”.

La formula degli incontri di WeFree è quella del peer to peer, la comunicazione tra pari, con l’obiettivo di arrivare a toccare il cuore degli studenti e portarli a riflettere su se stessi e sulle proprie scelte di vita. È proprio con questo approccio che, dal 2002, i ragazzi della comunità portano in tutta Italia le loro testimonianze dirette raggiungendo ogni anno circa 50.000 studenti con il loro messaggio di uno stile di vita positivo e responsabile.