Grande entusiasmo da parte dei 1500 studenti per l’avvio delle due giornate di San Patrignano dedicate alla prevenzione.
Un vero e proprio inno alla vita l’apertura della due giorni dei WeFree Days, l’evento di San Patrignano che si tiene all’interno della comunità dedicato alla prevenzione. 1500 studenti provenienti da tutta Italia, dalla Lombardia all’Abruzzo, hanno invaso la realtà sociale riminese, e altrettanti la invaderanno domani, per dire il loro no alle dipendenze. “Life is Uau” è il motto che ha aperto il nuovo anno di campagna di prevenzione, con l’auditorium della comunità travolto da coinvolgente flash mob.
Nella prima mattinata dell’evento realizzato in collaborazione con la Fondazione Ania, e sponsorizzato da Lamborghini Trattori, Banca Carim e Qn, gli studenti hanno seguito lo spettacolo di prevenzione “Ragazzi Permale”. In contemporanea si è tenuto il primo forum intitolato ‘Violenza e droga’. Aperto da Ahmad Alhendawi, inviato speciale Onu per la Gioventù, che ha sostenuto l’importanza di momenti dedicati alla prevenzione, ha fatto seguito l’intervento in video-conferenza di Enrico Costa, ministro con delega alla Famiglia, che ha confermato il suo “forte scetticismo rispetto alla proposta di legalizzazione delle cosiddette droghe leggere”. Una preoccupazione alimentata in qualche modo da Alessia Bertolozzi, sociologa dell’università di Macerata, secondo cui “esiste il rischio che la legalizzazione vada ad alimentare la normalizzazione di sostanze come cannabis e metamfetamine, e quindi il loro uso”. È stata poi la volta di due psichiatri. Ernesto Caffo ha portato a WeFree l’esperienza del Telefono Azzurro, definendola: “Scuola e famiglia ancora oggi faticano a rispondere alle nuove sfide portate dalla rete: bullismo, violenza domestica e violenza sessuale, che i bambini ci segnalano già dai 7-8 anni di età. In rete i minori sono più esposti perché si abbattono le differenze generazionali, anche sul piano sessuale, come dimostra la facilità con cui cadono nella trappola del sexting”. Alessandro Vento ha incentrato il suo intervento sulla figura del care giver, spiegando che “lo sviluppo cerebrale si completa entro i 25-27 anni, quindi traumi e fattori di disturbo in questa fase sono particolarmente rilevanti. L’adolescente ha una tendenza molto forte all’esperienza ma poca ‘prudenza’, quindi per la sua piena maturazione e per lo sviluppo della corteccia frontale è essenziale un costante aiuto da parte della società e dei pari”. Gli ultimi due interventi del forum hanno infine colto alcuni aspetti di carattere sociologico. Alessia Bertolozzi ha riportato alcuni risultati di uno studio sui centri antiviolenza della regione Marche, “da cui emerge che circa un maltrattante su tre ha problemi di dipendenza e anche tra le vittime c’è una frequenza significativa di abuso”. Concetto raccolto da Antonio Boschini, responsabile terapeutico di San Patrignano, che in riferimento agli ospiti della Comunità ha evidenziato: “Circa il 40% dei nostri ragazzi ha genitori separati e il 25% ha un padre con problemi di dipendenza, mentre per le madri la quota è sotto il 10%. Con un rapporto invertito, il 15% ha una madre con disturbi psichiatrici, il 6% il padre. Si rileva poi una frequenza significativa di persone che provengono da famiglie con problemi socio-economici e con realtà di disturbi del comportamento alimentare, di problematiche di identità di genere e di abuso sessuale”.
Al termine, la consegna degli attestati che sanciscono la conclusione della prima parte del progetto del parenting program, volto a favorire un miglior rapporto fra genitori ex tossicodipendenti e i loro figli, a cui ha preso parte anche la vicepresidente della regione Emilia Romagna Elisabetta Gualmini.
Nel pomeriggio invece l’incontro degli studenti con realtà sociali provenienti da tutto il mondo e con alcuni loro beniamini. Con i LandLord e Marco ed Elisa hanno parlato dei talent show come occasioni per realizzarsi, con lo scrittore Marco Missiroli, il professore Enrico Galliano e il conduttore radiofonico Matteo Caccia si osno confrontati sull’importanza del racconto come modalità di comunicazione.
Nel forum di domani invece si analizzerà quando come la droga può accendere e nutrire la criminalità. A intervenire saranno Cindy J. Smith, Direttrice UNICRI – United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute; Nicola Gratteri, procuratore capo Catanzaro; Franco Taverna, Fondazione Exodus Onlus; Giulio Maira, neurochirurgo e Presidente Fondazione Atena Onlus; Roberta Bruzzone, criminologa; Alessandro Meluzzi, psichiatra; Sido Bonfatti, Presidente Banca Carim. A incontrare gli studenti invece l’attrice Cristiana Capotondi e l’attore Niccolò Agliardi.