fbpx

Da San Patrignano un appello contro la legalizzazione della Cannabis

Esperti mondiali illustrano i danni della cosiddetta “droga leggera”, la cui legalizzazione viola i trattati internazionali sottoscritti da quasi 200 Paesi delle Nazioni Unite

Con un appello ad avviare immediatamente una campagna di mobilitazione che coinvolga comunità, ricercatori, opinione pubblica e mass media contro la proposta di legge che depenalizza coltivazione e commercio dei derivati della cannabis si è chiuso il forum “L’insostenibile leggerezza della marjuana”, che si è svolto questa mattina durante l’evento “WeFree Days” a San Patrignano.
“E’ l’evidente che subiamo l’effetto di una propaganda culturale – ha affermato Carlo Giovanardi, senatore Pdl, già sottosegretario di Stato con delega alle Politiche della famiglia e della droga – orientata allo sdoganamento del consumo di cannabis, già depenalizzato dalla legge Giovanardi-Fini. Questa propaganda agisce ora con la proposta di legge a firma di Daniele Farina e altri parlamentari su cui ho già presentato due emendamenti. La proposta prevede la depenalizzazione della coltivazione e della cessione di piccoli quantitativi di cannabis, concetto ovviamente opinabile nella misura, ma soprattutto che consentirebbe lo spaccio mediante il frazionamento”. Altro punto della proposta di legge su cui Giovanardi punta il dito riguarda “l’abolizione delle misure amministrative come il ritiro del passaporto e della patente, che, faccio notare, ha contribuito a ridurre il numero di vittime della strada da 8.000 a 3.500: io vorrei solo sapere chi è d’accordo a far guidare l’auto a una persona che ha assunto droga?”

Sulla proposta di legge ha concluso il senatore Pdl Maurizio Gasparri: “l’iter di questa legge procede a passo accelerato e martedì sarà discussa in Commissione Giustizia Senato: si tratta di un evidente tentativo di far passare surrettiziamente i contenuti del referendum radicale, ma senza sostenere gli sforzi per la raccolta di firme. Purtroppo il rischio che si raccolgano i numeri per l’approvazione c’è e per questo serve una campagna di mobilitazione che coinvolga comunità, ricercatori, opinione pubblica e mass media, Rai in primis”.

Un dibattito di forte attualità, tanto che a San Patrignano è stato portato anche l’esempio degli Stati Uniti dove in molti stati è consentito l’uso terapeutico e in altri ricreativo.
“Negli Stati Uniti si assiste una campagna di promozione della cannabis orchestrata anche con fondi privati, per convincere i cittadini che la cannabis non fa male e ha effetti terapeutici – ha affermato Gen Arthur T. Dean, presidente della CADCA (Community AntiDrug Coalitions of America) – . In questo senso la cittadinanza è stata ingannata: solo il 3-5% dei consumatori di cannabis terapeutica la assume per reali bisogni terapeutici”. L’effetto della campagna di promozione ha anche, secondo il presidente dalla CADCA, “allentato la percezione del rischio da parte dell’opinione pubblica, scesa oggi al 44% degli americani, favorendo l’aumento del consumo”.
“Ogni anno durante il nostro meeting generale incoraggiamo gli Stati a incrementare gli sforzi nel controllo della sostanza.- il commento di Raymond Yans, Presidente della INBC (International Narcotics Control Board), ente creato per il rispetto dei trattati antidroga – La legalizzazione dell’uso ricreativo della cannabis in Colorado e nello Stato di Washington attraverso il referendum è contrario ai trattati internazionali e alla stessa legge federale degli Stati Uniti. Come prima cosa abbiamo chiesto alla Casa Bianca di rispettare i trattati internazionali. Abbiamo avuto risposte positive, ma non effetti concreti. Non abbiamo visto nessuna reazione positiva nell’incrementare la legge federale in questi due stati. Anche negli Stati che usano la sostanza per uso medico abbiamo chiesto un controllo medico maggiore”.
I danni della cannabis sono precedentemente stati illustrati da Giovanni Serpelloni, Direttore Dipartimento Politiche Antidroga, grazie anche al contributo di immagini ottenute attraverso innovative tecniche di neuro-imaging: “una riduzione del quoziente intellettivo dell’8-10% all’età di 50-55 anni, cioè proprio quella nella quale la pienezza intellettiva è più necessaria per la vita sociale e professionale”. Il Direttore Dipartimento Politiche Antidroga ha, inoltre, lanciato un allarme sulle “nuove droghe: sono circa 280 le molecole commercializzate in rete, tra le circa 500 che sono state sintetizzate, in genere come prodotti di scarto nell’ambito dei processi di ricerca e produzione farmacologica”.
“Il punto fermo è che la cannabis, se assunta in età adolescenziale, crea danni che si ripercuotono in età adulta – ha chiarito Daniela Parolaro ordinario di Farmacologia cellulare e molecolare presso la Facoltà di Scienze dell’Università dell’Insubria -. Il sistema nervoso centrale è bombardato da questa sostanza, che causa l’interruzione del processo di formazione di un cervello maturo”.
Sulla slealtà della sostanza, invece, si è soffermato lo psicoterapeuta Claudio Risè: “abbiamo bisogno di informazione sul fatto che non è vero che la cannabis cura, ma che uccide”. Come confermato da Gilberto Gerra, Direttore Dipartimento Prevenzione UNODC che ha chiarito: “Esiste un riconoscimento universale che la cannabis è una sostanza pericolosa. Non è pericolosa perché illegale, è illegale perché è pericolosa”.