La strada verso l’autonomia

Un laboratorio dove l’arte del mosaico diventa strumento di crescita per ragazzi con autismo. È il progetto lanciato dall’associazione “Cascina San Vincenzo”, una realtà che da anni lavora per offrire risposte e servizi a famiglie che fronteggiano una diagnosi di questa malattia

Una tessera dopo l’altra, un colore accanto all’altro, in un lento e preciso susseguirsi di gesti e procedure. In un’officina inaugurata lo scorso aprile a Concorezzo, in provincia di Monza e Brianza, l’antichissima e nobile arte del mosaico è diventata lo strumento per permettere a un gruppo di ragazzi e ragazze con autismo di sviluppare abilità professionali e avviare un percorso per raggiungere una sempre maggiore autonomia. Un progetto modello, realizzato dall’associazione no profit “Cascina San Vincenzo”, che da oltre vent’anni lavora per offrire laboratori e servizi a ragazzi con autismo e alle loro famiglie. Nell’officina tutto è pensato per creare un ambiente in grado di rispondere alle esigenze dei ragazzi inseriti nel laboratorio. Ogni mattina, all’ingresso del laboratorio, i ragazzi, tutti di età superiore ai 18 anni, trovano la propria foto con accanto indicata la mansione del giorno. Delle schede dettagliate spiegano le diverse fasi della lavorazione, indicando tecniche e strumenti, tutti conservati in cassetti etichettati con parole e immagini. Un mondo ordinato e chiaro in cui il gruppo riesce a muoversi raggiungendo sempre maggiori livelli di autonomia. Oltre che sull’importanza di acquisire abilità professionali e manuali, il percorso individuato dal team di psicologi, pedagogisti ed educatori che lavorano quotidianamente con l’associazione, è finalizzato a rendere i ragazzi quanto più autonomi possibile. Per questo motivo, durante il fine settimana, al gruppo è offerta anche la possibilità di fermarsi a dormire in un appartamento nella sede dell’associazione, dove accompagnati dagli educatori i ragazzi sperimentano il distacco dalla famiglia di origine e lavorano su nuove abilità. Al momento sono 150 le famiglie coinvolte nei progetti dall’associazione, nata dalla volontà di un primo gruppo di genitori uniti dal fondatore e presidente Efrem Fumagalli, che circa vent’anni fa ricevette la diagnosi di autismo per l’ultimo dei suoi figli. Molto più di adesso, allora era difficile trovare risposte e percorsi che riguardassero l’autismo e per questo Fumagalli decise di costituire un’associazione con cui creare servizi e attività per bambini e ragazzi con autismo. Negli anni l’associazione è cresciuta, maturando una solida esperienza nel campo dello spettro autistico e seguendo passo dopo passo centinaia di famiglie, fino alla creazione di un centro per l’autismo nella sede Cascina San Vincenzo, ricevuta in comodato d’uso dalla Caritas. Negli anni sono stati tantissimi i progetti pensati e gestiti dall’associazione, che accompagna bambini dall’età prescolare fino a ragazzi in età adulta con cui lavorare per il raggiungimento di diverse gradazioni di autonomia. Il centro è un punto di riferimento importante per tutte le famiglie della zona, che sono accolte e accompagnate in un percorso di accettazione e formazione per essere in grado di affiancare i loro figli nel miglior modo possibile. “Quello seguito dall’associazione – spiega Mauro Rivolta, responsabile del coordinamento operativo – è un modello psicoeducativo che attua la presa in carico globale. Significa che i nostri ragazzi e le loro famiglie sono seguiti e accompagnati dai nostri operatori in ogni aspetto. Seguendo un piano di intervento personalizzato, i nostri operatori raggiungono tutti gli ambienti fisici e relazionali in cui si svolge la vita del ragazzo, dalla casa alla scuola, in modo tale da adattarli alle loro esigenze e lavorare in sinergia con parenti e insegnanti”.

Articolo di Cristina Lonigro, tratto da “Sanpanews-Voci per crescere” N° 70 – luglio 2022
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