Insostenibile leggerezza

Riot, torna qui! Vieni a cuccia! Ecco, bravo. Ci sono troppi cani in questo parco, rischia di succedere un casino con te libero. Dai, fatti mettere il guinzaglio. Lo so che non ti piace, ma è solo per un po’. E poi ora viene Roby con la Zora e lo sai che non andate d’accordo

Uffa, ma dove ho nascosto la roba? A destra dietro il “letto”, vicino al muretto dove c’è la “Graziella”…ma davanti o dietro? Provo a scavare la terra con le unghie dietro la bici. Niente! Maledizione! Sarà davanti allora! Tutte le volte la stessa storia! Oh, eccola! Laika, stupida cagnetta! Spostati dannazione, che stai perennemente fra i piedi! Beh, la situazione intorno sembra tranquilla. Già che ci sono mi faccio uno schizzo. I gesti sono così abituali. È tutto molto rapido. Ormai sono mesi che non sento nemmeno più il “flash”. Diavolo! Ma magari sta volta. Ho caldo e pace…beh, si fa per dire. Alcuni istanti di torpore. Sobbalzo per via di Riot che abbaia come un pazzo. Sta arrivando sicuramente la Zora. Salto in piedi per andare verso Roby: mi deve portare la roba. Cerco di superare il lungo ammasso di coperte e cartoni che funge da letto per me e per i miei cani. Ancora due passi e sarò da Roby. Lo guardo, sbianca e si irrigidisce. Cosa ha visto? Sbirri? Mi giro, ma quello che vedo è molto più sconvolgente della presenza di uno sbirro: Laika si sta trascinando fuori da sotto le coperte in preda a forti convulsioni, prima di stramazzare al suolo priva d’ossigeno. Pochi istanti per capire: era sotto la coperta; l’ho calpestata; l’avevo dimenticata. Mi fiondo su di lei. È così piccola, ha solo due mesi! SAID! La prendo fra le mani, tremo. SAID! Dio salvala, fai qualcosa! Perché era là?! Ormai è viola, la sua lingua penzola inerme da un lato del suo musetto senza vita. L’indice di Said, che “vive” là dietro, ed è accorso, entra tre, quattro, cinque volte nella sua microscopica trachea. L’istinto è stato quello di liberarle le vie respiratorie, forse schiacciate. Le comprimiamo i polmoni. Pochi centilitri della sua pipì sui miei jeans strappati. È morta? Sì, Dio mio, sì! NO?! Tossisce, sputa un po’ di sangue, trema, guaisce. Non riesce a tenere gli occhi aperti. Però è viva. Dal veterinario: resterà in prognosi riservata. Se passa la notte è probabile che sopravviva. Ha la vescica traumatizzata, la milza schiacciata, e lesioni alle vie respiratorie. Non possiamo operarla: è troppo piccola, non reggerebbe ad un intervento. La salutiamo. È in buone mani. Lei si emoziona quando la accarezziamo. Fatica a respirare, emette un rantolo struggente per l’emozione di averci lì. Il senso di colpa è schiacciante. Dovrei esserci io al suo posto. Stupida droga, stupida vita, stupida me. Non morire Laika, non morire ti prego!!! Se non muori ti prometto che smetto. Laika! Prendi la palla! Brava!!!! E ora riporta! Brava, sì così! Eccoti un biscottino. Godiamoci questi giorni piccola mia perchè fra poco avrò il colloquio per entrare in Comunità. Io lo avevo promesso. Per la tua vita, Laika, e per la mia. Gio

Gio
Tratto da “Sanpa News – 52 Storie” n.22 – Luglio 2018
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