Le storie di ForuMio: Giacobbe Fragomeni

La vita è stata dura con lui. Eppure ha voluto e ottenuto il suo riscatto, la sua rivincita, la sua vittoria. Giacobbe Fragomeni, ex campione del pugilato, in occasione del WeFree Days racconterà la sua storia agli studenti di tutta Italia. Un’infanzia difficile la sua, vissuta nel quartiere Stadera di Milano, come difficili i rapporti con la sua famiglia. E’stato un attimo finire nei guai, mettersi dalla parte sbagliata per quel ragazzo sovrappeso che non voleva pensare, subire, sentirsi sbagliato, escluso, illudendosi di cambiare le cose. Ma le cose peggioravano. Troppo. Buio, sofferenza, solitudine. Non era quella la strada e nei suoi sogni non doveva andare a finire così. Aveva delle passioni, amava lo sport. Quello lo salva, quello sarà la sua risposta. Avvicinandosi al pugilato conosce il sapore del sudore, della fatica e vi si appassiona, anche stimolato da colui che diventerà importante come una figura paterna: ‘nonno Tazzi’, il suo primo allenatore, lo guiderà negli anni della maturità caratteriale ed emotiva, aiutandolo ad allontanarsi dalla strada e dai brutti pensieri. A 21 anni è già un atleta dilettante di livello nella categoria dei massimi leggeri. Nella sua carriera da dilettante vanta un bronzo ai mondiali del ’97 a Budapest (Ungheria) e un oro europeo nel ’98 a Minsk (Bielorussia). Da professionista conosce il punto più alto nel 2008, quando al Palalido di Milano, davanti ad un pubblico in visibilio, conquista la corona mondiale dei pesi massimi-leggeri. Nello stesso anno è anche premiato dall’allora sindaco del capoluogo lombardo, Letizia Moratti, con l’Ambrogino. Questa onorificenza, che il comune di Milano conferisce ogni anno a persone, che se ne rendono meritevoli con il loro operato in ambito culturale e sociale, gli è stata riconosciuta per la sua testimonianza di vita e per il suo impegno nella costruzione di una nuova palestra nel quartiere Stadera, dove è l’ex campione è nato e cresciuto.