Reverse Graffiti

Quando parliamo di graffiti le immagini che ci vengono alla mente sono quelle multicolor delle pareti delle stazioni, dei capannoni abbandonati o dei muri delle periferie ricoperte completamente da scritte e immagini. Reverse graffiti trova la sua originalità in questo: nella differenza sostanziale della sua realizzazione. Nato da un’idea dell’inglese Paul Curtis alias “Moose” questa pratica ha preso piede velocemente negli ultimi dieci anni in Inghilterra e non solo.

Mentre il nostro artista ecologista stava lavando piatti nel retro di un ristorante londinese, la sua attenzione è stata catturata dalla scia pulita che un dito può lasciare su di un piatto sporco…e allora ecco l’idea: perché non fare la stessa cosa sulle pareti della città, lasciare cioè un’impronta pulita sui depositi di smog e fuliggini?

Così armato di un’idropulitrice, un po’ di detergente e degli stancil in legno realizzati interamente da lui, ha iniziato a dare vita al così detto “tagging pulito” decorando tunnel, pareti e quant’altro.
Ad esempio la galleria di Broadway a San Francisco, attraversata ogni giorno da più di 20.000 vetture, è diventata una delle vetrine ideali per l’opera di Moose che oltre a mostrare la propria arte ha potuto, in modo trasversale, denunciare quanto lo smog di ognuna di quelle auto inquini di fatto l’ambiente.

Questa nuova forma d’arte ha inoltre molti aspetti positivi non solo è originale, è economica visto che si può realizzare semplicemente con un’idropulitrice oppure con un panno bagnato, è a impatto ambientale zero visto che bombolette, gas e solventi lasciano spazio all’elemento più naturale possibile ovvero l’acqua ed è anche legale perché di fatto non si può condannare chi si è adoperato per ripulire la città.

Come già accennato il reverse graffiti mode ha trovato da subito altri artisti di strada pronti a diffonderlo come ad esempio il brasiliano Alexandre Orion che nel 2006 con l’opera “l’Ossario” ha ricoperto di teschi un intero tunnel nel centro di San Paolo, la polizia chiamata ad intervenire non ha potuto far altro che lavare l’intera galleria e per prevenire altre azioni del genere ha esteso la pulizia a tutti gli altri tunnel della città.

Un’ultima curiosità è che anche la buissness class non è rimasta indifferente a questo nuovo metodo comunicativo tanto che da diversi anni grandi aziende come Microsoft, BBC, Smirnoff hanno deciso di pubblicizzare i loro prodotti tramite appunto il “graffito pulito”. Niente male, vero?