Il Dj e lo ‘sbirro antidroga’

Al Forumio: l’agorà del II WeFree Day gli studenti delle scuole superiori provenienti da tutt’Italia hanno incontrato il conduttore radiofonico di Radio Dj, Linus e l’Assistente Capo della Polizia di Stato Angelo Langè, ‘sbirro antidroga’ della Squadra mobile di Milano.

Il dibattito è stato mediato dal giornalista de ‘Il Giornale’ Andrea Indini. Ad accumunare i due relatori il capoluogo di città lombardo in cui vivono e lavorano, rivolgendo particolare attenzione nella loro professione ai giovani.

Insieme hanno passato al setaccio gli stili di vita che conducono alla tossicodipendenza e allo spaccio, le modalità di contrasto per combattere la diffusione di stupefacenti ad ogni fascia d’età e ceto sociale, cercando risposte alle esigenze dei giovani e nuove prospettive per gli adolescenti.

Linus, che ai giovani solitamente parla attraverso la radio, da’ un consiglio faccia a faccia, come uomo e come padre: “Stimolate una vostra passione e cercate di seguirla a tutti i costi. La passione per la musica e la radio ha salvato me e mio fratello dalla droga, in particolare dall’eroina. Durante la nostra adolescenza questo tipo di droga stava spopolando e i tre quarti dei coetanei di mio fratello Albertino sono morti o finiti male dopo averne fatto uso.”

La passione, secondo il noto disc jockey, è l’appiglio a cui gli adolescenti devono far presa per evitare di cadere nel vortice delle droghe, che frequentemente popolano anche il mondo della notte, delle discoteche: “quelle della coca da lustrini e quelle della coca da ragazzini”. “Tuttavia – aggiunge Linus – le droghe ora sono molto più subdole e non riguardano più solo le discoteche, ma anche le scuole, le strade e le piazze. Ora è più facile cadere alla tentazione perché la droga ti viene a cercare”.

Vivere una vita senza droga è possibile – ha dichiarato Langè – basta volerlo” E se lo dice uno come lui, che la malavita la combatte ogni giorno scendendo per le strade di Milano confondendosi tra spacciatori e consumatori c’è da crederci.
“La droga – racconta il poliziotto – ha contaminato la quotidianità. Si è allargata la forbice dei consumatori e sono cambiate le modalità d’assunzione. L’eroina non è venuta meno, è cambiata la modalità di assunzione e la cocaina è divenuta compagna di vita di molte persone dalla casalinga all’imprenditore, dall’operaio al professionista, sino agli studenti. Si va dai 15 ai 55 anni d’età, anche se la fascia maggiormente a rischio è quella compresa tra i 25 e 35 anni. Anche il reperimento delle sostanze stupefacenti è cambiato, è molto più semplice, immediato, esistono persino ‘call center’ che smistano le chiamate degli acquirenti tra i loro spacciatori”.

“Troppo spesso si abbassa la guardia nei confronti delle droghe e si finisce per dimenticare la loro pericolosità; i ragazzi, inoltre, devono capire che tra l’essere consumatori e diventare spacciatori esiste una sottilissima barriera facilmente valicabile specialmente quando si acquista per amici o per sentirsi importanti, parte di un gruppo”.