L’amore mi ha salvata

A 24 anni, finita l’università, conobbi un ragazzo che usava eroina, mi innamorai e ci mettemmo insieme. In fin dei conti non era poi così diverso da me, anche a me piaceva sballarmi… la mia vita era quella, non pensavo che le cose sarebbero potute degenerare. Da quel momento, però, tutto colò a picco. Dopo poco tempo ci caddi anche io. Fu inevitabile. Prima che me ne accorgessi era già troppo tardi… il mio unico pensiero era diventato la droga, solo la droga. Tutto girava attorno a quello, del resto non mi fregava più niente.

Poi qualcosa cambiò, incontrai Luca, anche lui si drogava. Ci innamorammo. Ci capivamo, avevamo vissuto le stesse esperienze, le stesse sensazioni. Ci amavamo davvero, e proprio per via di questo amore prendemmo il coraggio di ripulirci dalla droga insieme. Poco dopo rimasi incinta di Gaia, la mia prima figlia. Volevo fare le cose per bene questa volta. Volevo dare un’infanzia felice, normale alla mia bambina, una famiglia unita, una mamma presente, attenta alle sue necessità e la cosa più bella era che ci stavo anche riuscendo. Eravamo felici, avevamo la nostra famiglia, l’aiuto dei miei genitori che erano sempre presenti per noi e per Gaia, sembrava finalmente tutto perfetto; ma è veramente dura resistere al subdolo richiamo della droga, è più forte di qualsiasi altra cosa, è lei che comanda, che prende il controllo, tu non sei più niente, pensi di poter gestire la situazione, ma non è affatto così, ti intrappola nella sua morsa prima che tu possa accorgertene. Pensavo di saper tenere sotto controllo la situazione, di poter comunque donare la mia presenza e le mie cure a mia figlia anche se usavo sostanze. Sentivo che potevo farcela, ma non era così, era tutta un’illusione. Credevo di poter continuare a essere presente per mia figlia, ma la realtà era che la droga mi stava portando sempre più a fondo, mi stava portando via la capacità di sentire emozioni, sentimenti, sensazioni e in questo modo mi era impossibile notare quelle degli altri, quelle della mia bambina. Poi inaspettatamente rimasi incinta una seconda volta e nacque Alessio. Ora non potevo più nascondere il mio segreto, venne a galla. Iniziai ad essere seguita dagli assistenti sociali. La situazione stava diventando veramente drammatica, se non avessi fatto qualcosa di importante per cambiare la mia vita mi avrebbero portato via i bambini. Questo proprio non potevo permetterlo. Mi rimaneva sono una scelta… questa volta avrei dovuto fare basta una volta per tutte. Lo dovevo fare non solo per me, ma soprattutto per i miei figli. Feci la scelta migliore della mia vita: sarei diventata la madre che avevo sempre voluto essere per i miei figli. Loro si meritavano di più… io meritavo di più…