Libri e sogni

Marta è seduta nella sua seggiola sgangherata, in un monolocale che odora di un misto fra muschio e cibo per gatti. Tiene fra le mani il suo nuovo diario di scuola, ha appena cominciato la prima media. La mamma questa sera è uscita, come tutte le sere, è andata a ballare con quell’amica un po’ strana mentre papà è al lavoro.
Marta sta lì seduta, e sorride finche legge il suo nuovo volume di “piccole donne”, comprato il pomeriggio con i risparmi del mese.
Vive fra le pagine di quel libro, quasi più grande di lei, viaggia, esplora, si innamora. Proprio come la protagonista del suo libro.
La pancia le comincia a brontolare, apre il frigo riesumando una mozzarella, superstite di un periodo di carestia. Le amiche del parco suonano al campanello, ma Marta non ha voglia di giocare. A lei piace stare lì, nel suo mondo perfetto, fatto di fogli, inchiostro e fantasia.
Gli anni passano, Marta cresce e insieme a lei la sua voglia di imparare. Lo condivide anche con le sue amiche del cuore, passando giornate indimenticabili insieme a loro.
Un bel giorno, poco dopo il suo undicesimo compleanno, arriva una notizia inaspettata. Mamma e papà si lasciano. Mamma ha conosciuto un altro, ha deciso di trasferirsi a Milano. E Marta deve andare insieme a lei.
Milano è una città ricca di cultura, viva, sempre in movimento. La gente corre insieme a lei, sempre perfetta, sempre “IN”. Ma chi rincorre la perfezione giudica facilmente chi esce dai propri canoni, lo esclude, per paura che la tolleranza sia sintomo di debolezza.
Marta veniva da una cittadina vicino Trento, sperduta fra i monti. Solitamente vestiva con abiti di seconda/terza mano, e viveva con la mamma che soffre di crisi depressive e a malapena riesce a mantenere se stessa. Sente il peso del pregiudizio e dell’emarginazione così forte che quasi le toglie il respiro, e le rende la vita impossibile, convincendola dell’idea di essere completamente sbagliata.
Nessuno che le apre gli occhi, nessuno che la fa rendere conto che è la società ad essere malata. Solo i suoi libri che l’accompagnano, regalandole attimi di libertà, di speranza.
Ma quando cresci le cose cambiano. Quel mondo fatato viene pian piano scansato dal realismo, dall’obbligo di confronto con il mondo reale, che Marta non riesce a reggere. Il problema è lei, è grossa, brutta, resterà sempre sola. Forse se diventa magra come le modelle alla tv riuscirà a non sentirsi più sbagliata, e sola. Non mangia più e cade nell’anoressia.
Talvolta con qualche canna e un po’ di birra riesce a far tacere quelle voci, a non sentirle più come lame nel petto ma solo come ronzii. Almeno per qualche ora.
Comincia la prima superiore. Si presenta con uno stile punk trasgressivo, i primi pearcing al viso. Se qualcuno osava aprire bocca contro di lei partivano subito le mani. Era irriconoscibile, un’altra Marta. Ma in casa nessuno che se ne accorgesse, tantomeno sua mamma. Non aveva tempo per accorgersene.
Solo in compagnia dei suoi libri riusciva ancora ad essere se stessa, a viaggiare nel suo mondo e nei suoi sogni. Poi, come per ogni adolescente, arriva l’amore a sconvolgere la vita. Luca non è bello, ma è alternativo dal carattere deciso e le ragazze ne sono attirate, di certo non passa inosservato. Girano anche delle voci su di lui, dicono che fumi l’eroina.
Una domenica pomeriggio, grigia e piatta come tante altre, Marta è con i suoi amici in una delle case occupate della zona industriale, vede arrivare Luca che insieme ad altri due si chiudono in uno stanzino appartato della casa. Marta chiede a uno dei suoi amici di poterli seguire, come se niente fosse. Sapeva già cosa si sarebbe trovata davanti.
Si trova lì, in mezzo al cerchio, la paura è tanta. Studia i movimenti degli altri, e quando la arriva la stagnola in mano il cuore le batte a mille. Ripete i movimenti, fingendosi esperta, e sente entrare il fumo nei polmoni. Subito dopo una sensazione di pace le pervade tutto il corpo. Luca la guarda incredulo, lei ricambia il suo sguardo. Si sente importante, senza limiti. Ma non sa che quello sguardo lo pagherà con la sua stessa vita.
Una volta che ci sei dentro non te ne rendi neanche conto. L’eroina ti lega a lei come una catena d’acciaio, ricoperta di seta. Non puoi più farne a meno.
Niente più peso del giudizio, niente più bisogno di sguardi e attenzioni che non bastano mai. Niente più interessi, ne passioni. Niente più libri. Solo tu e lei.
Neanche Luca non le interessava più, era entrata in un nuovo mondo dove il suo unico pensiero è come procurarsi i soldi per la roba. Piano piano perde anche gli ultimi amici che le rimanevano, insieme all’amore per lo studio. Si ritrova sola. E solo in quel momento si rende conto che il suo più grande incubo è diventato realtà.
Un giorno come tanti, arresa ormai alla sua vita vuota, diventata ormai lutto di se stessa, incontra un vecchio amico di quando era piccola. Parlando gli racconta la sua storia, una storia difficile che lei non immaginava. Come non immaginava neanche che fosse così simile alla sua.
La differenza è che il suo amico ora sta bene, il suo sorriso trasmette tranquillità e serenità. Marta prova una sensazione di invidia, ma allo stesso tempo un senso di speranza si riaccende in lei. Forse qualcuno l’ha mandato da lei, forse il destino a voluto si che si incontrassero. Fatto stà che quella speranza ha un nome. Sanpa.
Si sente il ticchettio di una tastiera, due occhi vispi dietro allo schermo di un computer attenti a leggere le parole che pian piano compaiono. Un sorriso dolce, sereno. Due occhi vivi, dove si legge un mondo dentro, fatto di fantasia, che aspetta solo di essere scoperto.
Sono passati 3 anni ormai, nelle braccia ancora il segno del dolore. Ogni volta che Marta guarda quelle braccia le torna alla mente il passato. Prende in mano il suo piccolo volume di “piccole donne”, sfoglia le prime pagine e ricomincia il sogno…
È lì, immersa nelle pagine del libro. Viaggia, esplora, si innamora. Proprio come quando era bambina… Con una differenza. Ogni volta che guarda quelle braccia trova la forza nel ricordo, la forza di lottare perché ora è felice, e quella voglia di sognare non la vuole perdere mai più.