Capoverso

Stavo volando amore,
su un cavallo senza briglie
tagliavo la notte e ascoltavo il silenzio.
Mi davo pensiero,
ma ero senza paura
e andavo incontro al destino
e non c’era eroe che potesse paragonarsi a me
in coraggio
e animo
e cuore
e finalmente l’avevo capito
che non c’era più nessun gioco che potessi fare
e nella gola secca mi si strozzavano parole e risate
e col vento in faccia mi pungeva da sotto l’odore dell’erba
mentre scalmanati battiti di follia gridavano vendetta
e pretendevano libertà.
E poi ho ricominciato a salire
E in quel mio sogno improvvisato le scale non finivano più.
Così sudavo
e passo dopo passo
sentivo sfiorire la mia bellezza
e un galeone dentro una bottiglia mi ospitava
senza più vento in poppa
e sono stato in quel tempo assassino
e povero di spirito
e come in un’ipnosi cercavo conferme passate,
ma non potevo, lo giuro,
capire che gioia è vita
e senza voglia di vivere nessuna musica dolce
mi avrebbe potuto ricondurre da te, amore. L.c