Lettera a me stessa

17/3/2012
E’ un anno preciso che sto’ in questo posto e non me ne vado solo per un motivo: non riesco a rispondere ancora ad alcune domande, per esempio, che cos’hanno gli altri di diverso da me? Si chiama paura di morire o di vivere? Mi sento come un corpo che vaga nello spazio sorretto solo dalla forza di gravità, vado dove il cosmo vuole che vada ma niente dipende da me. Sono la corrente e gli spostamenti d’aria che mi direzionano. Perche?
30/2/2015
Cara Melita, è passato tanto tempo e, forse, ora posso risponderti. Non hai niente di diverso dagli altri e allo stesso tempo tutto. Sei unica nel tuo genere e sei bella così. Sei la cosa più cara che hai, l’ultima che ti resterà quindi difenditi, curati, trattati con dolcezza e rispetto. Più di quanto possa fare un uomo con te. Amati! Come nessuno mai ti ha amata. Non devi lasciarti andare mai più, non te lo devi permettere. Non ti scordar mai più di te! Ti voglio bene, sai? Alla fine ce l’ho fatta a volertene.
Meli