Associazione A.L.I. Onlus

Ballare. Ballare ovunque, con chiunque, in qualsiasi momento, senza doversi sentire in dovere di chiedere il permesso. L’importante è ballare. Anche se sopra la testa c’è il trambusto dei treni in partenza o in arrivo e gli unici spettatori presenti sono i passanti che obliterano il biglietto.
Siamo nella stazione di Roma Termini: è questa la pista da ballo di cui stiamo parlando. La musica viene pompata da grosse radio dalle casse rotonde che sparano fuori pezzi hip pop.
E a ballare sono loro, ragazzi di strada, prevalentemente immigrati, che hanno voglia di fare quello che gli piace: ballare.

 

Poi qualcosa cambia

Tra quei passanti che obliterano il biglietto passa lei, Angela Cocozza, una coreografa che vedendo il talento di questi ragazzi decide di creare qualcosa di importante. E proprio sotto la stazione, in una sala del dopo lavoro ferroviario nasce A.L.I.. Ragazzi provenienti da tutte le parti del mondo come Afghanistan, Ruanda, India, Russia, Albania, Sudan, che con l’aiuto di Angela si accorgono che tutto può diventare possibile. Iniziano ad allenarsi, a conoscersi e a creare una crew, e ora interpretano anche opere teatrali.

 

La storia, raccontata da Angela

Ma come ogni storia per essere raccontata e capita, ha bisogno di essere descritta proprio dalla protagonista, Angela. “Stavo dando una mano ad un coreografo hip hop per uno spettacolo, una sua giovanissima ballerina cubana spesso si assentava dalle prove ed un paio di volte sentii gli altri ragazzi dire che la trovavano al mattino presto alla Stazione Termini ubriaca e “fatta”. Una mattina alle 4 mi chiamano e mi chiedono di aiutarli a recuperarla perché è in un brutto stato. Non so perché, ma non ci ho pensato un attimo. Mi sono vestita e sono uscita nel buio della mia Roma. Così sono andata alla Stazione Termini ed ho visto con i miei occhi. Tra quei ragazzi strafatti all’alba dopo una nottata di baldorie ho riconosciuto anche la figlia di una mia cara amica. Sarebbe stato più facile voltarmi e farmi gli “affari miei”. Ma non ce l’ho fatta.
Ho pensato: cosa posso fare? Cosa so fare veramente che posso mettere a disposizione di questi ragazzi? Non sono ricca, non sono potente, non sono importante, sono solo una donna con un figlio a carico per giunta, che costruisce la sua vita giorno dopo giorno per offrirgli un futuro. Però so ballare, questo lo so fare davvero ed il teatro è la mia casa. Così ho aperto loro le porte del mio mondo e loro, sono entrati. Così è nata A.L.I. Onlus”.

 

Il film di A.L.I. Onlus

E da questa esperienza, nell’ottobre 2010, è nato anche un film, Termini Undergroud. Ecco il trailer.

La Photogallery

Termini Underground per ALI Onlus
A.L.I. Onlus
Stazione Termini, Roma
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