Acqua passata
Guardo lo schermo. Siamo al numero 253. “Consegna pacchi”. Nella mia mano stringo un biglietto, numero 254. Una signora mi guarda un attimo. Si vede che ha fretta. Le porgo il mio biglietto, senza guardarla. Lei lo prende, mi ringrazia, io mi alzo, vado a prenderne un altro Tutte le mattine mi sveglio e vado alle poste. Non so perché lo faccio. Probabilmente i ragazzi di ventidue anni non fanno la vita che faccio io. Le persone mi guardano. Forse è perché sono malridotto, vestito male. Forse perché non ho nessun pacco, nessuna lettera. Non devo né spedire, né ricevere […]
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