Esprimi un desiderio

Le stelle sono lì, incollate alla notte e aspettano solo i desideri espressi da qualcuno per potersi staccare. Mi tiene la mano camminando leggermente più avanti a me quasi per guidarmi e proteggermi in quel sentiero buio in mezzo al bosco. A tratti inciampo e non riesco bene a camminare sui ciottoli.  Ridiamo, prendendoci in giro a vicenda per il nostro modo di camminare: goffo e insicuro.  Agosto si sente nell’aria. Siamo giovani, spensierati e innamorati. E ci sentiamo invincibili. All’improvviso mi fermo per riprendere un po’ di fiato mentre lui continua a tenermi la mano. Nel buio non lo vedo, non riesco a distinguerne i tratti, ma riesco a vedere le spalle e la sommità della testa grazie al riflesso della luna.

Il rumore dei nostri respiri affannati, le cicale e la musica techno che si sente in lontananza si fondono assieme. Alzo la testa e nel buio più pesto guardo il cielo. Mi sembra il momento perfetto per esprimere un desiderio.

“Aspetta, guardiamo il cielo. Magari vediamo una stella cadente!”
“Io non ne ho mai vista una”. Mi risponde.
“Davvero??? Ma dai, impossibile… e i tuoi desideri?”
“I miei desideri? Non capisco. In che senso?”
Rimango un po’ stranita dalla sua risposta.
“Se vedi una stella cadente puoi esprimere un desiderio!”
“Cazzate!! Dai su andiamo che ci aspettano.”

Non aveva mai visto una stella cadente. Inizia a camminare più veloce, e mi dice di accelerare perché siamo quasi arrivati.

La musica è sempre più vicina e sempre meno ovattata, non sento più i nostri respiri affannati e il suono delle cicale. E intanto il nero del bosco rimane di botto alle mie spalle. Ora riesco a distinguere bene i tratti del suo volto in mezzo alle luci colorate e psichedeliche. Mi guarda. La sua bocca si apre in un sorriso e fa scivolare la sua mano via dalla mia.

“Arrivo. Devo vedere due o tre persone. Intanto… non lo so, bevi qualcosa. Aspettami qui. Mi raccomando,  non ti muovere altrimenti non ti trovo.”

Rimango lì per un po’ di tempo a guardare zombie impasticcati che ballano quella musica assordante che si era inghiottita il nostro cicalio e i nostri respiri affannati. Lui non lo vedo più. Lo cerco ovunque con lo sguardo e alla fine lo trovo. Sta parlando all’orecchio di un tizio mai visto. Lo osservo. Si mette la mano in tasca e gli dà furtivamente qualcosa, in cambio di soldi.  La scena si ripete con un altro ragazzo. Spaccia e consuma. Consuma e spaccia. E io sono già lì ad aspettarlo e sto iniziando a spazientirmi. Non lo vedo più nuovamente.

Qualcuno mi bussa sulla spalla e mi giro.

“Chi si rivede!! Come stai?”

E’ una mia vecchia conoscenza. Un ragazzo conosciuto anni prima. Lo saluto con un bacio sulla guancia. Mi chiede se lo accompagno fuori dal casino. Mi guardo intorno per vedere se il mio compagno  ha finito di farsi i suoi porci comodi, ma ancora  non lo vedo. Accetto, e ci facciamo spazio fra la folla di zombie di gomma fino al margine del bosco. Il mio vecchio flirt tira fuori dalla tasca il cellulare e stende due righe. Una per lui, una per me. So che se quell’altro mi vede si incazza di brutto, non perché faccio la riga ma perché sono con il tipo, ma infondo non mi interessa, mi ha mollata lì e gli sta bene.

All’improvviso fra un complimento e una riga , si avvicina e prova a baciarmi. Prontamente metto la mano fra le nostre bocche. Si innervosisce e anche lui se ne va senza lasciarmi il tempo di dire qualcosa.

Sono di nuovo al buio sotto quel cielo, ma sono da sola. Non mi abbatto e alzo la testa per guardarlo. Non passa neanche un minuto ed eccola lì la mia stella cadente. Esprimo un desiderio.

Il desiderio di quella sera si è avverato. Un po’ tardi e in un modo un po’ differente, forse avrei dovuto formularlo un po’ meglio. Avevo desiderato di non perderlo mai, nonostante lui mi avesse lasciata lì quella sera e tante altre sere, e di poter avere una vita bellissima. In un certo senso non l’ho perso. Sono passati più di 10 anni  e lui è ancora una parte del mio cuore ed è ancora presente nella mia vita. Non ho mai smesso di volergli un bene immenso e lo penso sempre, ancora adesso. Purtroppo però la droga è rimasta una costante nella sua vita. E io volevo una vita migliore. Una vita che assieme a lui non avrei mai potuto avere.

Forse un giorno lo aiuterò a desiderare con tutta la sua forza una vita diversa e chissà forse anche lui riuscirà a salvarsi.

Non smetterò mai di guardare le stelle cadenti, anche se sono sola. Ma se troverò qualcuno che lo farà con me, che guarderà il mio stesso cielo e che  non lascerà mai la mia mano, beh direi che i miei desideri passati si sono avverati tutti. O almeno i più importanti.

Micol
Tratto da “Sanpanews – Voci per crescere” N°34 Luglio 2019
Per scoprire come riceverlo: https://www.sanpatrignano.org/sostienici/sanpanews-voci-crescere