Niente è al di fuori di te

Mi siedo sulla sabbia, attendo che passi un altro giorno, un’altra notte. È finita. Domani entro a San Patrignano. Guardo l’orizzonte, bevendo un ultimo drink, concessomi dai miei prima di partire

Non c’è più guerra fino a domani. Abbiamo fatto un patto. Nessuna discussione, niente urli. Nessun modo di scappare, niente soldi da trovare, telefonate per trovare qualcosa. Avrei voglia, come sempre. Ma ho deciso di rispettare la parola data. Di godermi queste ultime ore libera, guardando il tramonto, sapendo che loro sono qui dietro di me, senza più controllarmi.

I colori cominciano a cambiare, il sole si sta abbassando. Sembra stupido, ma per un momento spero di essere qualsiasi altra cosa al di fuori di me. Vorrei non partire, o forse vorrei semplicemente non sentire niente. L’aria è fredda ma i raggi del sole mi scaldano. Guardo la mia pelle mentre passano i brividi. Se un paio di sere prima mia madre non mi avesse trovata, non potrei sentire più niente. È triste. Ma è per questo che devo andarmene. Perché questi brividi non vengono dall’aria fresca, né da questo tramonto ligure. Il brivido viene dai miei pensieri. E da quello che provo adesso.

Sono tre anni che sono a San Patrignano, ma quel momento è fisso nella mia mente. È l’istante in cui ho deciso davvero che avrei fatto questo percorso. Quel luogo appartiene alla mia memoria, e abita in me come quei pensieri, fissi e indelebili, che mi hanno permesso di chiedere una mano. Ancora oggi ci credo fermamente: “Né il rosso del cielo, né tantomeno le sue sfumature, né il mare che le riflette. Neanche le montagne che sembrano farle sparire. Nulla di tutto questo è esterno. È tutto dentro i tuoi occhi. Nei tuoi gesti, nelle tue paure. Nella tua voglia di superarle”. È una frase che ho scritto qui, qualche mese dopo che sono entrata. Oggi sono dall’altra parte di questo tragitto, sorrido dolcemente ripensando a me tre anni fa. Non so dove andrò, ho ancora molto da sognare, da vedere. Sto costruendo delle cose buone, per me e per chi vuole avermi a fianco, una persona speciale. Ricomincio da questo: vivere ogni cosa a fondo, e far vivere le cose attraverso i miei gesti, il mio lavoro e le mie parole. Rispettando la mia vita e quella delle persone con cui vivo. È una mia responsabilità, il mondo in cui vivo mi appartiene, in questo senso: problemi e soluzioni non sono del mondo, si specchiano col coraggio delle mie azioni. Non esiste niente che sia al di fuori di te.

M.
Tratto da “Sanpanews – Voci per crescere” N°60 Setembre 2021
Per scoprire come riceverlo: https://www.sanpatrignano.org/sostienici/sanpanews-voci-crescere/