L’orfano benefattore

Insignito del titolo di Cavaliere bianco della Repubblica dal Presidente Sergio Matterella, Carlo Olmo è un uomo di 55 anni che ha fatto della solidarietà il fulcro della sua esistenza. La sua storia, dall’abbandono alla nascita fino all’impegno filantropico di oggi, sarà presto un film

Nella vita di Carlo Olmo, il destino sembra essersi divertito a girare la ruota della fortuna in direzioni alterne, togliendo e donando, riscuotendo pegni di dolore e regalando svolte inattese di felicità. Il risultato è negli occhi di un uomo che nonostante la sofferenza di un’infanzia segnata dall’abbandono alla nascita, l’infanzia in orfanotrofio e l’adolescenza in una famiglia adottiva, ha imparato il senso profondo dell’amore. Un sentimento in grado di abbracciare l’intera umanità e che lo ha portato a grandi opere di filantropia, intensificate durante la pandemia e riconosciute dalla Presidenza della Repubblica, che per questo ha voluto conferirgli il titolo di Cavaliere bianco. L’esperienza di Olmo, oggi 55enne e originario di Vercelli, sarà presto raccontata in un film dal titolo “Lupo Bianco”, girato nei mesi scorsi e patrocinato dal Miur. Il racconto è quello di una vicenda umana di grande spessore, segnata da privazioni e traguardi, svolte personali e desiderio di essere d’aiuto al prossimo. Durante l’infanzia in orfanotrofio Olmo è un bambino segnato dall’abbandono, che sicuramente non avrebbe mai potuto immaginare quello che sarebbe stato in grado di donare alla società. A sette anni una facoltosa famiglia di Vercelli decide di adottarlo e il benessere economico permette al giovane Carlo di studiare, laurearsi e diventare un apprezzato avvocato civilista, professione esercitata per 18 anni, prima della scelta di abbandonare il foro e dedicarsi interamente alla grande passione per le arti marziali cinesi fondando l’Accademia Shen Qi Kwoon Tai a Vercelli. Appena diventato professionista affermato, Olmo inizia la sua vita di uomo al servizio dei bisognosi. Forse per quell’amore raccolto in briciole durante l’infanzia sente la voglia di donare quello che ha, riempiendo i vuoti che segnano le esistenze degli ultimi. Difficile riassumere tutte le imprese benefiche in cui è stato negli anni artefice e benefattore, in Italia come all’estero. Un impegno senza fine che ha visto nascere un asilo per bambini poveri in Perù e una biblioteca con dormitorio per studenti orfani a Garissa, in Kenya. Nel Kurdistan iracheno è stato fondato invece un ambulatorio, unico centro di riferimento sanitario dell’area, mentre in un villaggio vietnamita arriva per la prima volta l’elettricità grazie alla costruzione di una piccola centrale. In Italia sono da ricordare la creazione di una casa alloggio per famiglie di bambini con malattie oncologiche ricoverati al Regina Margherita di Torino e per lo stesso ospedale il finanziamento di un dottorato di ricerca dedicato all’osteosarcoma infantile. Un impegno cresciuto, nonostante le difficoltà del momento, durante la pandemia. All’inizio dell’emergenza, quando le mascherine erano introvabili, Olmo, grazie ad alcuni contatti con la Cina, ne donò decine di migliaia a medici e abitanti di Vercelli, per poi distribuire oltre 24 tonnellate di derrate a famiglie bisognose della zona. Il suo finanziamento alla Fondazione Santina, di Bergamo, inoltre, ha permesso di portare l’ossigeno medico in un ospedale di Puno, in Perù, offrendo una terapia salvavita per i malati di Covid. Nello stesso periodo l’ospedale Giovanni XXIII in Uganda riceve tre camere operatorie, per intensificare gli sforzi contro la malattia. A breve la storia di un uomo comune capace di grandi gesti d’amore sarà restituita al grande pubblico attraverso il film “Lupo Bianco”. Una pellicola inizialmente rifiutata da Olmo per eccessiva modestia, ma poi guardata con occhi diversi con la speranza, come spiegato ad Adnkronos, che il film, «in questa epoca d’incertezze e timori, possa trasferire, soprattutto ai giovani, un messaggio positivo di speranza di poter e voler agire nel bene».

Articolo di Cristina Lonigro, tratto da “SanpaNews – voci per crescere” n° 61 – ottobre 2021

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