Non andavo mai bene

La prima volta che mi sono sentita sbagliata avevo all’incirca 5 anni, andavo ancora all’asilo, vedevo le mamme dei miei compagni che si preoccupavano per loro, venivano a prenderli all’uscita di scuola. A prendere me invece veniva mia nonna

Mamma era tanto giovane quando mi ha avuta e non riusciva a comportarsi da genitore, per lei era più facile lasciarmi costantemente dai nonni. Mi sentivo diversa, fuori luogo perennemente, un pesce fuor d’acqua; mi sentivo emarginata. Non parlavo con nessuno delle mie sensazioni, ero una bambina chiusa, introversa; trovavo rifugio spesso e volentieri nei compiti tant’è che avevo, oltre ai quaderni di scuola, dei quaderni per casa; coi voti ero impeccabile. Mio padre, figura molto presente nella mia vita, era tranquillo vedendo i risultati scolastici; non poteva immaginare il mio stato emotivo che era ben diverso dall’apparenza. Non mi sentivo in grado di fare niente, per me gli altri erano tutti migliori di me.

A 15 anni con le prime sbronze e le canne avevo trovato il mio mondo, la mia dimensione; non sentivo più niente. Era più facile assopirmi piuttosto che trovare un modo di reagire. Mi sentivo bene con me stessa, col mio corpo che mi ha sempre fatta sentire a disagio; ero quella più rotonda tra le mie amiche e i ragazzi preferivano sempre loro. A 19 anni incontrai quello che credevo fosse l’amore della mia vita nonostante dovetti impegnarmi molto per conquistarlo: dieta, cambio stile… reprimevo quella che ero per compiacere lui. Era una sfida con me stessa. Alla fine cedette alle mie lusinghe e ci mettemmo insieme, non sapevo che con lui sarebbe stato un declino negli inferi.

Iniziai con l’eroina e scoprii ben presto che mi piaceva tantissimo quel mondo ovattato dove non si sentiva davvero più niente; non solo lo sballo ma la roba mi faceva anche dimagrire, avevo fatto bingo! Ci sono voluti 11 anni di tossicodipendenza e un percorso interrotto in un’altra comunità affinché decidessi di smettere. Ora sono qui a Sanpa da 2 anni e mezzo e posso dire che la vera me, anche se non perfetta fisicamente, mi piace, certo ho tanti difetti ma ho anche tantissimi pregi e mi rendo conto che, alla fine, era a me che non piacevo.

Mery