Progetto “Prevenzione e legalità”, i ragazzi di San Patrignano si raccontano agli studenti dell’Istituto agrario Cecchi di Pesaro

Per il quarto anno consecutivo la Comunità di San Patrignano collabora al progetto “Educazione alla legalità e prevenzione dipendenze”, proposto agli studenti degli Istituti superiori e curato dai magistrati del Tribunale di Pesaro.
Secondo appuntamento, mercoledì 5 aprile all’Istituto Tecnico Agrario Cecchi di Pesaro dove saranno coinvolti, oltre ai ragazzi della Comunità riminese, anche esponenti del mondo scientifico e il personale della Polizia di Stato del Nucleo antidroga di Pesaro.

I circa 100 studenti potranno ascoltare la storia di Melita, ragazza marchigiana che ha già concluso il suo percorso di recupero a San Patrignano, ma che continua a collaborare con il progetto WeFree, regalando la sua esperienza di vita agli studenti di tutta Italia.
La campagna di prevenzione WeFree propone attività peer to peer incentrate proprio sulla testimonianza diretta di alcuni giovani che hanno vissuto il problema della tossicodipendenza e ne sono usciti. Non è facile raccontarsi e aprirsi pienamente a chi non si conosce, ma attraverso WeFree i ragazzi di San Patrignano provano a trasmettere la loro storia per evitare che altri commettano gli stessi errori.

“L’obiettivo di questo progetto è quello di fornire il massimo delle informazioni – spiega Claudia Ridolfi, professoressa del Cecchi – su temi importanti come la droga, i suoi effetti e la legalità. Durante gli incontri i ragazzi delle scuole hanno la possibilità di confrontarsi con esperti, con le forze dell’ordine, con altri giovani che hanno vissuto il dramma della tossicodipendenza e sono riusciti ad uscirne, ma anche con chi sta ancora scontando una pena detentiva per reati legati alla droga. Il racconto dei ragazzi della campagna WeFree della Comunità San Patrignano è davvero un momento importante per i nostri studenti, seguono gli interventi senza fiatare. Ogni anno inoltre andiamo in visita a San Patrignano. Gli stessi genitori si accorgono che al ritorno i ragazzi sono più disponibili a parlare di certi temi, si aprono. Quest’anno – continua la Ridolfi – visiteremo la Casa Circondariale Villa Fastiggi di Pesaro. Un ringraziamento va a tutti coloro che sono impegnati in questo progetto, dal Tribunale alle forze dell’ordine senza dimenticare i medici coinvolti e i ragazzi di Sanpa”.