Volevo diventare una rock star

La mia storia inizia a Castiglione del Lago, un paesino molto carino, immerso nelle verde delle colline Umbre. La mia famiglia ha origini Calabresi, ce mio padre assicuratore e mia madre insegnante, sono due genitori davvero fantastici, affettuosi, amorevoli, sempre presenti , poi visto che ero figlio unico tutte le attenzioni erano rivolte a me.

Poi all’improvviso tutto cambiò. Ci dovemmo trasferire, tornare in Calabria, abbandonai tutto, amici, casa, le colline e tutto ciò che per me era importante.

Cambiai scuola e non fu per nulla facile. Sapete ero quello nuovo e venni preso di mira, mi prendevano in giro, mi escludevano e con i loro atteggiamenti mi facevano soffrire tantissimo. Fortunatamente in questo periodo nasce la mia grande passione per la musica, premetto che in casa sin da quando ero bambino la musica era stata sempre una costante, i miei erano molto appassionati.

Mi iscrivo al Liceo Classico, da subito faccio amicizia con Giacomo, un ragazzo della mia età, lui come me aveva un grande passione per la musica e la cosa che ci fece diventare amici inseparabili, volevamo assomigliare ai nostri idoli, iniziammo a calarci nelle loro vesti, sempre più conviti che per essere una vera rock star si doveva trasgredire, sballarsi e provare esperienze al limite.

Finite le superiori. Decisi di andare con un mio amico musicista, Matteo, a Firenze. Iniziamo a suonare seriamente, prove su prove, perlomeno questo era l’intento, solo che io continuavo a fumare e bere anche tanto, così piano piano i soldi che guadagnavo finivano sempre prima, alle prove arrivavo sempre tardi e le note spesso non uscivano come dovevano. Cosi passato qualche mese venni allontanato dal gruppo, e non avendo più i soldi per mantenermi me ne tornai in Calabria.

Non avevo più stimoli, i ragazzi con cui suonavo prima si erano fatti le loro vite, strimpellavo qualcosa ogni tanto…una gran noia. Mi sentivo incompreso e insoddisfatto. Avevo 20 anni, una sera un amico mi dice che aveva dell’eroina, come tutte le altre volte non ci ho pensato due volte, anzi pensandoci oggi la cosa spaventosa e che non mi fece ne caldo ne freddo sentire la parola eroina, anzi avevo visto in lei una novità, una soluzione a tutta quella nebbia, anche perché ormai canne e alcool non bastavano più per dare una risposta a tutte quelle delusioni e insoddisfazioni. Ricordo che andammo a casa di questo ragazzo, lui tirò fuori la roba, io gli chiesi senza tentennare un attimo che volevo farmi e non fumarla, perché volevo sentire tutto il suo effetto. Detto fatto preparo la siringa e mi fece….. qualcosa di grande mi avvolse e in quella stretta svani tutto.

Da quel giorno iniziai a farmi tutti i giorni, i miei sogni di gloria si erano spenti e le mie giornate diventarono tutte uguali, la mattina sveglia tardi, uscivo per comprare la roba e poi di nuovo in casa. In casa i rapporti si affievolivano sempre di più, anche con mia sorella Sara per cui avevo sempre stravisto. Iniziai a fare furti, truffe e lavori sporchi per gli spacciatori della zona, mi prestavo a qualsiasi tipo di traffico pur di avere la mia dose quotidiana. I miei unici amici, se cosi si possono chiamare, erano i tossici, i ricettatori del paese e gli spacciatori .Solo che quando fai quella vita con tutto quello schifo non vai tanto lontano, infatti vengo arrestato per furto. Vengono i carabinieri a casa per la perquisizione, ricordo ancora il volto di mia madre, quando vide i carabinieri che iniziavano a rovistare tra le loro cose, bianco e con due occhi pieni di disperazione e impotenza, mio padre senza parole non so se voleva sparare a me o avrebbe preferito spararsi lui e infine mia sorella, accovacciata nel suo letto, terrorizzata che non smetteva di urlare.

Scene di un tale squallore che solo nei film le avevo viste prima.

Una famiglia in ginocchio…distrutta.

Con l’ultimo filo di voce che mi era rimasta gli dissi che anche io ero stanco e che volevo cambiare pagina e cosi accettai il loro aiuto. Poi San Patrignano…