Unity Charity: Michael, quando ballo mi sento bene

Toronto era immersa nel bianco più profondo, in quello che sembrava un inverno senza fine, dove i rumori si trasformano in silenzio e le urla in sospiri. Il freddo pungeva la faccia e il vento accendeva la voglia di un camino acceso. Un ragazzino di 18 anni sta tornando a casa dalla palestra. Cappello di lana calzato fino agli occhi, sneakers ai piedi, tuta e piumino. Aveva quegli occhi vispi e sereni di uno che ha appena assaporato la felicità, godendosela come fosse il gusto di una cioccolata calda che persiste in bocca e vorresti non finisca mai. Pensava alla sua vita passata Michael, una vita di emarginazione, vissuta nei quartieri di periferia, una vita che aveva sconfitto con le sue passioni: l’hip hop e la Break.
Diceva tra sè e sè: “Mi sento proprio bene quando ballo. Vorrei che anche gli altri potessero provare ciò che provo io ora”. Fu proprio In quel momento che decise di andare oltre, di trasformare un sogno in realtà. E lo decise pensando a sua madre e al modo in cui era volata via. Volata via per sempre.
Gli psicofarmaci l’avevano rapita. Rapita, senza possibilità di riscatto.
Se avesse avuto una ragione di vita, una passione, forse si sarebbe salvata.
Non doveva più succedere, doveva creare un posto dove utilizzare le sue passioni per aiutare gli altri. Per fargli capire quanto bella fosse la vita nonostante le difficoltà. Un posto dove insegnare il modo di trasformare la rabbia, il rancore e la cattiveria in tolleranza, condivisione e umiltà. Dove trasformare l’egoismo in altruismo e l’odio in amore. Questo posto è realtà, questo posto si chiama….UNITY CHARITY!!