A tempo di hip hop: Breakdance Project Uganda

Abraham Tekya, classe 1982, nome d’arte “Abramz” si è lasciato dietro il marchio infamante dell’orfano di entrambi i genitori rapiti dall’Aids. Oggi è un artista, rapper e break dancer che ha messo il suo talento a disposizione dei ragazzi degli slums di Kempala grazie alla sua organizzazione, Breakdance Project Uganda.

La danza lo ha aiutato a costruirsi una nuova identità e a metterla a completa disposizione di altri giovani come lui. “Ciò che è importante – ci spiega – in contesti come questo dove mancano cibo, lavoro, istruzione è avere la possibilità di mettere alla prova le proprie abilità e scambiare conoscenze. Condividere vuol dire anche crescere e maturare. Io stesso sono istruttore e contemporaneamente allievo”.

Oggi intorno a Breakdance Project Uganda gravitano circa mille persone facendola diventare un modello da esportare in altre quattro regioni del Paese. “L’amore e la passione ti muovono e muovono i nostri progetti, oggi ne sono quasi trascinato: la catena virtuosa ha funzionato e ormai cammina da sola”.