Sballati sì ma regolari

Sempre più giovani i fan dei farmaci da sballo

L’hanno definito un “nuovo trend”. In realtà domina la scena da qualche anno. In alcuni dei principali paesi occidentali come USA e Canada, è diventato addirittura un fenomeno “comune”. Farmaci al posto delle droghe illegali, medicine al posto delle classiche droghe di strada. E la cosa riguarda grandi e piccini.
“I farmaci sono più puliti, più sicuri rispetto alle droghe illegali” spiega un quindicenne di Cleveland, Ohio, intervistato telefonicamente dal CDC (Center for Disease Control) per un sondaggio sull’argomento. http://www.cdc.gov/Features

E a pensarla così, sarebbero un quinto dei ragazzi americani, qualcosa come 20 milioni di giovani. Una cifra importante tanto che ormai, l’abuso di farmaci sarebbe secondo solo a quello di marijuana che, secondo l’Office of National Drug Control Policy della Casa Bianca, resterebbe la droga illegale più diffusa. http://www.theantidrug.com/pdfs/TEENS_AND_PRESCRIPTION_DRUGS.pdf

Di che farmaci stiamo parlando? Antidolorifici, analgesici oppioidi, che agendo sul sistema nervoso centrale, danno una sensazione di benessere diffusa ed oltre ad allontanare il dolore fisico finiscono, in qualche modo, per fugare anche eventuali dolori della mente o dell’animo. Parliamo di Vicodin (hydrocodone), di Percocet, di Oxycontin (oxycodone), battezzata non a caso “hillbilly heroin”, l’eroina dei poveri, e non solo per via dell’efficacia ma anche per l’alto fattore dipendenza.

In barba alla teoria secondo cui i giovani sono attratti da rischio e trasgressione, a fare presa su di loro sarebbe invece la veste di “trip responsabile, sicuro” come quello promesso da una pillola legale e socialmente accettata. Un trip “a basso rischio” di appeal trasversale che ben si attaglia ai giovani delle fasce sociali più agiate che non vedono nella droga una forma di fuga dalla disperazione ma dal disagio esistenziale.

Peccato che in realtà, il rischio non sia affatto basso, anzi, negli USA il numero delle visite al pronto soccorso dovute all’abuso di farmaci supera ormai di gran lunga quello delle visite dovute al consumo delle droghe illegali. Per non parlare di come questi farmaci siano implicati nella maggior parte delle morti da overdose di questi ultimi anni, da quella della pin up Anna Nicole Smith a quella di Heath Ledger o Michael Jackson.

Perché la ricerca dello sballo non sarebbe l’unico motivo per cui sempre più giovani si rivolgerebbero a questi antidolorifici. Tra le varie ragioni vi sarebbero anche quella di sciogliere l’ansia, dormire meglio, aumentare la concentrazione. Una sorta di medicina fai da te aiutata dal fatto che tutto sommato, procurarsi questi farmaci, non è affatto difficile. Nella maggior parte dei casi basta esplorare l’armadietto del bagno dei propri genitori che magari dopo essere andati dal medico di base per un semplice mal di schiena si sono visti prescrivere antidolorifici oppioidi.

“Gli adulti sono i primi utilizzatori di questi farmaci” spiega Joseph Califano, direttore del National Center on Addiction and Substance Abuse (CASA) della Columbia University. “Ma il problema è che li lasciano in giro per la casa diventando una sorta di pusher passivi”.
Complice una categoria medica dalla ricetta facile, in solo dieci anni, dal 1991 al 2010, il numero delle ricette di analgesici oppioidi sarebbe passato da 30 a 180 milioni, praticamente una confezione per abitazione. Per ottenerne una scatola, basta anche un semplice mal di denti. E i ragazzi lo sanno tanto è vero che secondo la Substance Abuse and Mental Health Services Administration a procurare il 70% degli antidolorifici utilizzati per motivi non medici, sarebbero proprio familiari e amici. Per non parlare di come sia semplice ottenerli tramite Internet o il mercato nero di strada.

Diverse possibilità per un solo scopo, farsi di farmaci per sopravvivere all’adolescenza e non deludere gli amici. Già perché oggi il consumo di antidolorifici è diventato anche un rito di passaggio, dall’infanzia direttamente nell’età adulta. Un terzo dei ragazzi dichiara che proprio l’uso di questi farmaci certificherebbe l’ingresso nel mondo dei grandi, fatto di adulti molto dolenti che per lenire il male di vivere vanno avanti a ingoiando di caffè, alcolici e psicofarmaci.

Peccato che per un adolescente, il rischio di diventare dipendente da farmaci di questo tipo è molto più alto che per un adulto. Non solo, “il cervello di un adolescente è ancora in via di sviluppo” spiega Ralph Lopez pediatra del Weill Medical College della Cornell University. “Droghe come Vicodin o Oxycontin possono facilmente comprometterne giudizi e valutazioni portandolo a sottovalutare pericoli e ad incorrere in comportamenti a rischio e quindi ad essere esposti ad incidenti, sesso non protetto e ad un maggior consumo di droghe”.

Ma se l’adolescenza soccombe all’epidemica ubriacatura da sostanze psicotrope, il consumo di farmaci da parte dei teenager è solo la punta dell’iceberg. Più sotto, soggiace una domanda: come ha fatto il mercato dei farmaci a diventare così esteso e pervasivo?