Il tuo nome l’ho scelto io

Sai chi ha scelto il tuo nome? L’ho scelto io. Poco prima che tu nascessi. Ricordo che ero nella vasca da bagno, avevo sei anni e la mamma era lì… beh anche tu eri lì, nel suo pancione, pronto a venir fuori di lì a poco

Nicolàs. Ti saresti chiamato Nicolàs e così è stato. Sei nato un paio di mesi dopo, in aprile; ricordo che ha nevicato quel giorno, come se il cielo volesse salutarti con bianchi sorrisi. Da bambino pensavo che prima di nascere uno potesse scegliere la propria famiglia. Tu sei sceso con la neve e hai scelto noi. Non voglio che questa storia faccia da tramite a tristezza, nostalgia o rimpianto, no. Io sono qui finalmente, sono tuo fratello e ho capito delle cose che forse avrei dovuto capire prima.

Stavo troppo male per partecipare alla tua crescita e ti assicuro che pensarci mi uccide. Avrei voluto essere lì a fare il tifo per te nelle tue piccole sfide, vederti tagliare i tuoi piccoli traguardi. Soffro a pensarti lì, con tutta la tua simpatica intelligenza e la tua voglia di stare insieme, di condividere momenti con me e poi la delusione di non trovarmi vicino. Io, che non c’ero. Non c’ero mai per te, ero troppo impegnato a fare altro, a buttare il mio tempo in buchi neri che alla fine mi hanno quasi risucchiato nel loro buio. Sai, a volte penso che, paradossalmente, non sono mai stato così felice; è vero, sono in Comunità, mi manca casa mia e non sai quanto vorrei essere fuori a fare la mia vita, però non sono mai stato così felice e, nonostante la distanza, non ti sono mai stato così tanto vicino.

Ogni volta che vieni a trovarmi ti trovo cambiato, cresciuto, migliore: un po’ più alto, con la voce un po’ più da ragazzino, le mani più grandi, il cuore più grande, più maturo. Stai diventando grande Nicolàs, stai crescendo e vedertelo fare con forza, con coraggio e con la spensieratezza che ti contraddistingue, mi riempie il cuore di orgoglio e gli occhi di lacrime, ma lacrime fiere, lacrime da fratello.

Imparerai dai miei errori, o l’hai già fatto e se questo può renderti più forte, non posso che esserne felice e spero di essere ora l’ esempio che ti serve. Mi rendo conto quanto tra di noi sia ancora difficile; forse a volte fai fatica ad aprirti con me, a raccontarmi la tua vita, probabilmente perché quel che ti ho sempre dimostrato era che di te o di noi non mi interessava niente. Mi rendo anche conto che non posso pretendere che le cose vadano bene subito. Voglio solo che tu sappia che io ci sarò sempre per te, sempre, e non ti lascerò più, te lo prometto; ci sarò nei tuoi giorni bui se vorrai e sarò felice con te nei giorni di sole. Ci sarò quando affronterai le tue sfide e spero che lo farai meglio di quanto io potrò mai fare, sono convinto che ce la farai. Sei forte Niqui e diventerai un gran-de. Io credo in te. Ti voglio bene.

Leandro

Tratto da “SanpaNews”. Scopri come riceverlo