Domani andrà meglio

Oggi nevica molto. Fuori è tutto completamente bianco e silenzioso, la neve attutisce ogni suono e rende il paesaggio attorno surreale. Mi piace tutto questo; mi piace camminare lentamente sotto i fiocchi leggeri, in compagnia solamente del rumore dei miei passi e mi piace prendermi questi momenti per pensare.

Ho 40 anni, 45 in realtà anche se non lo voglio ancora ammettere e la mia vita è… beh, non è certamente come l’avevo immaginata.

Ho avuto una figlia a 18 anni e mezzo, una bella bimba scura, con tanti capelli neri e gli occhi grandi marrone intenso. Occhi che dal primo momento che mi hanno guardata non si sono più allontanati da me, nemmeno anni dopo, quando quegli stessi occhi erano diventati spenti, velati, rapiti dall’eroina. Ma è una lunga storia.

In cuor mio so con quanta forza ho cercato di affrontare questa vita che non è mai stata facile, che ogni giorno mi ha messo davanti delle dure prove che talvolta ho superato, ma a che prezzo?

Il padre di mia figlia mi ha lasciata quando la tenevo in grembo da pochi mesi.

In principio la volevamo, non so quante volte abbiamo fatto l’amore per riuscire ad avere un figlio. Avevamo entrambi poco più di vent’anni, eravamo sbandati ma avevamo molti sogni nella testa; Io avevo smesso di farmi di eroina da qualche mese, grazie a lui che con il suo amore mi aveva salvata, o almeno così pensavo. Fumavamo insieme solo qualche spinello così, per mantenere quel minimo di allegria, di spensieratezza, per sostenere anche la quotidianità che non ci piaceva tanto.

Vivevamo di illusioni, due bambini che volevano vivere da grandi, giocare alla famiglia perfetta senza averne minimamente le capacità. Pensavamo che un figlio sarebbe stato il collante perfetto tra noi, per sempre, qualcosa creato dal nostro amore, qualcuno che non ci avrebbe mai traditi.

Che stupida ero e da lì a poco, le cose l’hanno dimostrato e me l’hanno sbattuto davanti con violenza, giorno dopo giorno.

Lui se ne è andato appena la mia pancia ha cominciato ad intravedersi. Un giorno mi disse che se avessi abortito sarebbe rimasto con me, non se la sentiva più di portare avanti quel nostro sogno. Era diventato improvvisamente qualcosa di pauroso e faticoso, ma per me non fu difficile scegliere, pensavo che lui avrebbe potuto abbandonarmi di nuovo prima o poi, mentre un figlio non lo avrebbe mai fatto.

La mia famiglia in quel periodo credo mi odiasse e se non lo ha fatto, bhe, non mi ha saputo dimostrare il contrario. Avevo fatto di nuovo scandalo nel quartiere: prima ero una diciasettenne eroinomane, ora ero una diciottenne ragazza-madre.

Ma questo non mi ha colpita più di tanto, avevo la mia bimba nelle pancia e alla sera, quando mi chiudevo nella mia stanza per allontanare le urla della mia famiglia, mi accarezzavo piano, attorno all’ombelico, sperando di vedere qualcosa muoversi, aspettando un suo calcetto.

Non nascondo che ci sono stati giorni tristi, dove mi sforzavo di capire perché lui se n’era andato, cercavo di comprendere la rabbia di mio padre e mia madre, che vedevano la mia bambina come una bocca in più da sfamare, ma cavolo se era difficile!

Eppure non ho mai pensato di ricercare conforto nell’eroina in quel periodo, avevo quella vita dentro di me che chiedeva di venire al mondo e lo voleva, lo sentivo e questo spingeva anche me ad andare avanti. Avevo uno scopo ora, qualcosa che mi faceva tenere gli occhi aperti e che mi faceva camminare, qualcosa senza la quale non avrei potuto muovere un dito..

Ho sempre vissuto in funzione di qualcosa o qualcuno; Mia figlia poi è cresciuta, fragile come la madre s’intende, ed anche lei purtroppo non ha saputo difendersi in questa vita, e fin da piccola si è sempre drogata. Ora sta meglio, è entrata in una comunità e quando la guardo vedo una giovane donna forte, vedo quello che avrei voluto essere e sono orgogliosa di lei.

Io, nel mio piccolo, continuo a lottare, non mollo, sono un osso duro.

Domani sono certa andrà meglio, per ora continuo a camminare, qui, in mezzo alla neve che non si è ancora fermata, ed ha continuato a scendere, silenziosa.
 
Tratto da “SanpaNews”. Scopri come riceverlo.