Io ero…

…quello che doveva sempre dimostrare di essere all’altezza di ogni situazione, che era condizionato da un forte senso di insicurezza e scarsa autostima. Che portava maschere su maschere per nascondere un animo caldo, dolce e sensibile. Che dipendeva dal giudizio degli altri e non era mai se stesso. Che era imprigionato da ansie, angosce, paure e mille paranoie. Che non si godeva mai il presente, perché pensava sempre al futuro. Che non aveva nulla in mano per il domani , perché non aveva concluso niente ieri. Che preferiva stare nel letto a dormire che affrontare la vita e i suoi problemi. Che dentro di sé provava un’incessante rabbia e rancore verso il mondo intero. Che era costantemente tormentato dai sensi di colpa e dai rimorsi per aver fatto o detto qualcosa di sbagliato. Che a fine serata si sentiva pesto come un pugile anche se non aveva mai fatto neanche un incontro. Che non aveva più la forza di credere ed inseguire un sogno. Che le occasioni se le lasciava scappare tutte e le guardava passare come un treno in corsa. Che aveva smesso di credere nell’amore e nelle amicizie e non si sbilanciava mai del tutto per paura di soffrire o prendere una delusione. Che era caduto nel vortice delle bugie e dei tradimenti e non vedeva più in là del proprio naso perché era catturato da un forte senso di egoismo pensando che il mondo girasse intorno a lui. Che si sentiva di poter fare e dare tanto, ma non trovava un senso da dare alle giornate e alla propria vita. Che non si andava mai bene per quello che era e ricercava negli altri quello che sarebbe voluto essere. Che era schiacciato dal tormento e dal senso di inadeguatezza e che si sentiva costantemente solo anche in mezzo agli altri. Io ero…quello che non aveva il coraggio di vivere la propria vita ed era schiavo di un’ infelicità continua.
Stefano
 
Tratto da “SanpaNews”. Scopri come riceverlo.