Metti uno Skate a Kabul

Skateistan al WeFree Day 2011

Skateboarder professionista, l’australiano Oliver Percovich, sbarca in Afghanistan nel 2007, per seguire la fidanzata impegnata in un progetto umanitario. Insieme a lui, inseparabili, le sue tre tavole da skate. E in questo paese devastato da trent’anni di guerra e da una profonda divisione tra le diverse etnie, un pomeriggio afoso, in mezzo alle strade polverose di Kabul, capitale più minata al mondo, tira fuori il suo skate e comincia ad andare.

In pochi attimi tutti i bambini, hanno sgranato gli occhi, si sono avvicinati incuriositi, hanno toccato, parlato, riso. Oliver cede il suo skate al primo bambino, e da quel giorno non si ferma più. Skateistan sta per nascere.

L’idea di fondare una scuola di skate che sia anche simbolo di interazione culturale, educazione e responsabilità personale, prende forma nella testa di Oliver che tra i bambini di strada, lavora ininterrottamente per realizzare questo progetto e per offrire una visione alternativa della vita ad una giovane generazione, vittima inconsapevole di un mondo di grandi.
Parte così la prima piccola scuola di skate all’aperto che presto attira molti allievi e molti collaboratori. Lo skateboard ‘colpisce’ l’Afghanistan e in breve richiama l’attenzione di molti, tanto che il Comitato Olimpico della Nazionale Afghana dona a questa iniziativa 5428 metri quadri di terreno sul quale viene costruito uno skatepark al coperto.

Nel 2009 Skateistan è realtà. Non solo una struttura dove fare rampe e volteggi, ma un’organizzazione non governativa, indipendente e neutrale, che oltre a lezioni di skate, offre programmi scolastici ed educativi. In Afghanistan più che i libri, spesso ai bambini vengono messe in mano armi.
Skateistan dà possibilità di conoscenza e lo fa attraverso lo sport. Ad ogni ora di rampe e trampolini, corrisponde un’ora di studio: lingue straniere, arte, informatica, responsabilità civile e molto altro.

Oliver ha trasformato la sua passione, il suo sogno, in qualcosa da offrire agli altri, convinto che anche lo sport, insieme all’impegno, allo scambio e alla conoscenza, siano strumenti necessari per coltivare la speranza, anche in un luogo come l’Afghanistan. Lottare per un futuro migliore, non implica necessariamente armi e violenza. Skateistan, è stata ed è tuttora capace di riunire giovani uomini e giovani donne afghani provenienti da luoghi, etnie, situazioni socio-economiche e credo differenti, accompagnandoli su un cammino che possa renderli consapevoli di se stessi quali individui capaci di azioni positive, capaci di scegliere e di poter condurre le proprie comunità verso cambiamenti sociali significativi. Tutto, in nome della libertà.

Il 15 ottobre, alcuni dei ragazzi che partecipano al progetto, saranno con noi al WeFree Day 2011.
Ecco il loro sito: www.skateistan.org